Scossa, evacuate le scuole Genitori nel panico a Jesi

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Martedì 22 Maggio 2018, 05:05
IL TERREMOTO
JESI Studenti in strada, genitori nel panico, chat delle classi che esplodono creando un mostruoso allarme diffuso, ordinanze e contrordinanze di sospensione delle attività scolastiche che nell'arco di appena un'ora mandano in tilt docenti e dirigenti scolastici. È la fotografia della situazione di ieri mattina, dopo che si è registrata la scossa di terremoto delle 10,49 con magnitudo 3.9 ed epicentro Muccia.
L'ordinanza
Il sindaco Massimo Bacci ha disposto l'evacuazione immediata delle scuole di Jesi di ogni ordine e grado. Studenti in strada, genitori nel panico. «Una situazione gestita in modo assurdo commentano i docenti non tutti hanno avvertito la scossa, non c'era pericolo. Improvvisamente, mentre stavamo facendo lezione, irrompono i genitori che in preda al panico pretendono di portare via i figli. Lo avevano appreso dalla chat delle classi. E ancora non era arrivata alcuna disposizione dall'Amministrazione comunale... alle 13,40 è stata inviata l'ordinanza di sospensione delle attività scolastiche pomeridiane, il che significa che gli studenti non possono entrare a scuola perché vi è rischio, ma i docenti e il personale Ata debbono restare negli edifici scolastici. E per noi non c'è rischio? Una psicosi generale, mentre cercavamo di tenere la situazione sotto controllo».
Il rientro
Gli studenti si sono riversati in strada attuando il piano di evacuazione in caso di terremoto. Sono rimasti per circa mezz'ora, alcuni sono rientrati, altri sono stati accompagnati a casa da genitori in fibrillazione. Altri, a poche centinaia di metri, erano tranquillamente seduti ai banchi a fare lezione e hanno continuato fino alle 12,40 quando dal Comune i dirigenti scolastici sono stati avvisati che stavano arrivando dei tecnici a effettuare un sopralluogo e che quindi i ragazzini delle primarie dovevano uscire dalla scuola. «Ma che senso ha, se le lezioni si concludono alle 13? - dicono interdette alcune addette alla segreteria degli Istituti comprensivi cittadini - abbiamo informato che le attività pomeridiane sarebbero state sospese, ma farli uscire alle 12,40 non aveva proprio senso, perché non c'era pericolo. La vera isteria l'hanno portata certe mamme che, pur non avendo avvertito le scosse di terremoto, si sono precipitate strillando e prendendosela con noi perché non avevamo fatto evacuare i loro figli e se li sono portati via. Certi genitori vanno rieducati».
In particolare, tre scuole sono state chiuse poco dopo le prime due scosse, per iniziativa dei dirigenti scolastici che hanno ritenuto di avvisare i genitori e farli venire a riprendere i figli: la primaria Cappannini (Istituto comprensivo San Francesco), la primaria Monte Tabor (istituto comprensivo Carlo Urbani) e la primaria Conti (istituto Lorenzo Lotto).
La protezione civile
«In attuazione al piano di protezione civile spiega il sindaco Massimo Bacci ho ritenuto di disporre la sospensione temporanea delle attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado fino all'esito dei controlli dei tecnici comunali, autorizzando i genitori a prelevare i figli minorenni dalle scuole». Il provvedimento di sospensione è stato inoltrato alle 13,40 con validità fino al pomeriggio, ma è durato appena un'ora. Alle 14,40 con una nota è stato confermato che a seguito dei controlli effettuati dai tecnici comunali, erano risultate agibili tutte le scuole, nidi compresi.
Talita Frezzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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