Nel collegio uninominale 3 Ascoli Fermo - Civitanova è in atto una partita

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Venerdì 23 Febbraio 2018, 05:04
Nel collegio uninominale 3 Ascoli Fermo - Civitanova è in atto una partita politica delicata per il Senato. La zona Marche sud va dall'avamposto di Loreto alla realtà costiera (tra Civitanova e San Benedetto), fino al distretto calzaturiero fermano e al territorio ascolano con la zona di montagna, colpita dal sisma del 2016. Il match ha 3 protagonisti, con 2 candidature al femminile.
In corsa
Per il centrosinistra c'è la segretaria Pd di Spinetoli Emanuela Di Cintio, insegnante per l'infanzia. Il percorso che ha portato il territorio del parlamentare uscente Luciano Agostini ad esprimere le candidature è stato travagliato. In origine i nomi del Pd per le politiche erano ben 6, circostanza che non denota grande coesione nel partito. Dopo le scelte si è registrata la rovente polemica sollevata dal sindaco di Monteprandone Stefano Stracci, che ha addebitato la sua esclusione a Matteo Ricci e al veto del sindaco dem di Offida Valerio Lucciarini.
Il nodo
Una composizione del mosaico difficile per il Pd, che rischia di avere strascichi. La partita per Emanuela Di Cintio è impegnativa. Deve puntare ad un buon risultato anche nel fermano e nel territorio elpidiense del candidato alla Camera Petrini. Un risultato positivo del politico dem, molto accreditato anche a Civitanova, potrebbe di riflesso avere benefici effetti per la candidata al Senato. In campagna elettorale Di Cintio ha puntato forte sul sostegno alle imprese, sull'aumento delle tutele al mondo del lavoro e sull'attenzione alla scuola. Nel centrodestra la candidata espressa da Forza Italia è Graziella Ciriaci, nota imprenditrice di Ortezzano che vanta già esperienza in consiglio regionale. Berlusconi parla di un vento nazionale' che spinge il centrodestra verso il 40%, ma a livello locale i problemi non mancano.
Il caso azzurri
Il caso che ha fatto più scalpore è l'inatteso depennamento del senatore Remigio Ceroni, per anni tessitore delle trame regionali degli azzurri. Subito dopo l'esclusione dalle liste il politico di Rapagnano si è dimesso dall'incarico di coordinatore regionale Fi. A Graziella Ciriaci spetta il compito di rimettere insieme i cocci', intercettando i voti nell'ex feudo di Ceroni. La strada per il Senato passa inoltre dal risultato ottenuto nell'ascolano, dove Forza Italia vive il dualismo Castelli Celani e a Civitanova, città in cui il politico di riferimento è ancora l'ex consigliere regionale Brini. Ciriaci ha evidenziato la necessità di alleggerire la tassazione e la burocrazia delle imprese e la necessità di frenare il fenomeno dell'immigrazione clandestina.Terzo incomodo nella corsa al Senato è il candidato del Movimento 5 Stelle. In corsa il politico sambenedettese Giorgio Fede, che già tentò la candidatura a sindaco nel 2016, senza avere l'ok.
La sorpresa
Dopo che le parlamentarie dello scorso mese lo avevano inserito nella lista dei supplenti Fede è tornato sorprendentemente in corsa. L'esito della partita elettorale di Fede dipende in primis dalla percentuale che il voto anti sistema' riuscirà a raggiungere a livello nazionale e in regione. Fede ha focalizzato l'attenzione sul rilancio del turismo, sui problemi della sanità e ha puntato forte sullo slogan dei 5Stelle stop al business dell'immigrazione'.
Le variabili
Gli altri candidati al Senato del collegio sono Flavia Mandrelli (Leu), Lucia Interlenghi (Potere al popolo), Davide Cesarini (Pri Ala), Celeste Polverini (Popolo della Famiglia), Michele Sgariglia (CasaPound) Alessandro Giampaoli (Italia agli italiani), Maria Antonietta Morelli (Popolo per la Costituzione), Giuseppe Neroni (Partito Valore Umano). Variabili da tenere in considerazione sono l'astensionismo, che incombe sulle politiche 2018 e il voto nelle zone colpite dal terremoto. Una percentuale alta voto di protesta' potrebbe essere un dato elettorale significativo per le attuali forze d'opposizione .
Simone Ronchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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