Mancinelli trionfa «Qui la politica pensa ai cittadini»

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Lunedì 25 Giugno 2018, 05:04
Niente ribaltoni: Valeria Mancinelli, il primo cittadino uscente ricandidato dal centrosinistra, si conferma sindaco di Ancona surclassando al ballottaggio Stefano Tombolini, sostenuto dal centrodestra al gran completo e da due liste civiche. Già due settimane fa l'avvocato che dal 10 giugno 2013 è il primo sindaco donna di Ancona aveva sfiorato il successo secco al primo turno, toccando con 20.738 voti il 47,92%, spinta da un Pd volato al 30%. E ieri la Mancinelli ha stravinto con il 62,78% dei voti lo spareggio con l'ingegnere che s'era lanciato con grande impegno nell'ardua impresa di provare a sfilare per la prima volta il capoluogo delle Marche al governo del centrosinistra. Il faccia a faccia di ieri ha consegnato un risultato inequivocabile, anche se annacquato dal forte astensionismo, con l'affluenza arrivata appena al 42,68%, inferiore alla media nazionale (47,61%) ma comunque meglio del ballottaggio di cinque anni fa Mancinelli-D'Angelo (41,86%).
Centrosinistra e civiche
Gli anconetani che si sono recati ai seggi hanno scelto ancora una volta Valeria Mancinelli, la candidata sostenuta da Pd (il suo partito), Verdi, Ancora X Ancona, Ancona Popolare e Centristi X Ancona. Prende 21.152 voti, oltre 400 in più del primo turno. Stefano Tombolini, sostenuto da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Udc, 60100 e Servire Ancona, al primo turno con quattro candidati a sindaco aveva raggiunto il 28,44% (12.308 voti) e ieri nello spareggio a due non è riuscito a ridurre sensibilmente il distacco, arrivando a 12.541 voti.
«Qui il Pd vince perché la politica ha fatto quello che deve fare, cioè non pensare a se stessa ma ai cittadini. E la gente ha avuto l'impressione di una politica utile», è uno dei primi commenti del sindaco alle tv quando non è ancora mezzanotte, ma a metà spoglio il risultato è già netto. Poi affina la riflessione e guarda avanti da amministratrice fino al 2023: «Sono contenta per la città, ora bisogna continuare il lavoro. In cinque anni abbiamo ottenuto risultati importanti con progetti messi a punto e finanziamenti ottenuti. Ora ci sono risultati da portare a casa. Buona parte della città ha capito la nostra proposta. Qui si vince senza raccontare sciocchezze». Il segreto della riconferma, è la sua prima analisi, sta «nell'utilità dell'azione di governo e nella credibilità dei progetti che dovremo portare a compimento, l'elettorato ha capito che siamo una coalizione vera, compatta, coesa, non un raffazzonato cartello elettorale». E se il Pd ha gonfiato il risultato del primo turno, questo successo per Valeria Mancinelli «va diviso a metà con le liste civiche, pezzi di città che si sono messi in gioco». Squadra che vince, annuncia già ora il sindaco rieletto, non si cambia. «La giunta sarà confermata al 90%, salvo rinunce volontarie, semmai dovremo rimodulare la distribuzione di alcune deleghe».
Intanto, i primi impegni da sindaco bis: «Anzitutto portare a compimento i 5 o 6 progetti strategici per cui il nostro Comune si è aggiudicato dei bandi nazionali, dare concreta attuazione a progetti come il lungomare nord e la riqualificazione della periferia Archi-Stazione-Palombella, primo fra tutti il restyling dei Portici degli Archi e della passeggiata di via XXIX Settembre. Poi dovremo dare maggiore sistematicità alla manutenzione di strade, piazze e verde pubblico».
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