L'inganno dei fidanzatini rom Finti amici per truffare disabili

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Venerdì 16 Novembre 2018, 05:04
L'INCHIESTA
ANCONA Giovani, furbi e spietati. I Bonnie e Clyde di origine rom circuivano senza alcun ritegno persone svantaggiate, se le facevano amiche, la assoggettavano e le sfruttavano per ogni genere di favori: uno strappo con l'auto, un salto in tabaccheria a prendere le sigarette. Il loro disegno cominciava in modo apparentemente innocuo, ma poi prendeva pieghe criminose. «Vedrai, faremo tanti soldi insieme»: così inducevano le vittime ad accendere finanziamenti per costosissimi televisori in full Hd, smartphone di ultima generazione, consolle per videogame che si regalavano o rivendevano, lasciando agli altri le rate da pagare.
L'abitazione in periferia
Nella loro abitazione di periferia, moderna e ben arredata, con una Mercedes di lusso in garage, la polizia ha rinvenuto prodotti hi-tech per decine di migliaia di euro: molto strano per una coppia di fidanzatini, lui, Antonio Spinelli, 21enne, disoccupato, arrestato a ottobre e ora in custodia cautelare a Montacuto; lei, 17enne, fermata mercoledì (all'insaputa del ragazzo) e collocata in una comunità di Fano, su disposizione del gip, nell'ambito di un'articolata indagine, durata 9 mesi, coordinata dalla Procura ordinaria e quella dei minori e condotta dalla Squadra Mobile di Ancona guidata dal vicequestore Carlo Pinto. Dovranno rispondere in concorso di sostituzione di persona, truffa aggravata e circonvenzione d'incapace continuata e aggravata.
Affiatati e scaltri
Una perfetta coppia del crimine: affiatati, innamorati, scaltri. Secondo gli inquirenti, lui era la mente, lei il braccio operativo, che non esitava ad usare toni insolenti con chi ostacolava i loro piani. Avevano un radar naturale per allacciare rapporti di pseudo amicizia con persone svantaggiate, talvolta seguite dai Servizi sociali, alle prese con ridotte capacità critiche e di giudizio, problemi psichici o ritardi nell'apprendimento e nel linguaggio, anche se all'apparenza normalissime. Fra loro, una coppia di fidanzati anconetani. Lui, 25enne, dipendente di una cooperativa, è stato salvato dalla zia convivente che nel marzo scorso ha trovato nella cassetta della posta una lettera della Agos: riguardava un finanziamento da 1098 euro per l'acquisto all'Unieuro di un televisore LG da 65 pollici con schermo curvo, mai visto in casa. «Ho aiutato un amico che aveva problemi con la banca...»: la giustificazione non ha convinto la donna, che ha sporto denuncia quando ha trovato anche le sollecitazioni di pagamento per un finanziamento da 1498 euro per l'acquisto al Trony di Osimo di un Samsung Ultra Hd e una multa da 389 euro del giugno 2017 per incauto affidamento della sua Punto.
L'annuncio sul sito
Il nipote l'aveva venduta al 21enne arrestato che aveva visto l'annuncio su in sito e si era proposto di comprarla ad appena 50 euro, con la promessa di farsi carico del passaggio di proprietà. Il giorno dopo è stato sorpreso alla guida senza patente né assicurazione. Una multa-beffa è arrivata alla vittima, che ha involontariamente messo nei guai anche la compagna 22enne, indotta a richiedere a maggio una carta di credito all'Unicredit di Castelferretti (reato sventato dalla Mobile) e, ad aprile, un finanziamento per l'acquisto di un costoso cellulare all'Unieuro di Loreto, negato perché i fidanzatini avevano presentato una busta paga falsificata. A nulla era valsa l'insistenza della minorenne, accusata anche di essersi sostituita alla vittima per sollecitare il rilascio di carta e liquidità. Sono 4 le vittime accertate, ma potrebbero essere di più, per gli inquirenti. Nella rete è finita pure una donna delle pulizie di 40 anni, convinta ad accendere un finanziamento da 1.246 euro per un nuovissimo Iphone X e uno da 1.739 euro, a Fano, per un altro smartphone e una Playstation.
Peggio è andata a una ragazza di 22 anni, agganciata tramite conoscenze comuni in un ristorante di Falconara. Se la sono fatta amica, l'hanno indotta a stipulare finanziamenti per prodotti hi-tech e un abbonamento a internet e, dopo due incidenti stradali tra febbraio e giugno, l'hanno convinta a far riparare l'auto a un meccanico fidato, indicandole anche una Postepay su cui far accreditare il rimborso dell'assicurazione. Da quel giorno, la sua Skoda City da 18mila euro (per cui il padre sta pagando 700 euro mensili) è sparita, così come un cellulare prestato dalla sorella e i 4.800 euro liquidati dall'assicurazione, di cui solo 800 restituiti alla vittima. L'auto è stata ritrovata dalla polizia a Caserta a ottobre: il 21enne finito in carcere se l'era fatta intestare, con la scusa di ottenere un indennizzo maggiore, e l'aveva rivenduta a 5300 euro. Ad incastrare la coppia sono state le intercettazioni e le immagini riprese nei centri commerciali.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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