Il Tambroni e le vecchie fabbriche Le incompiute compiono 35 anni

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Mercoledì 13 Dicembre 2017, 05:04
L'ANNIVERSARIO
ANCONA Nel novembre del 2020 un parco a tema, con tanto di museo, ricorderà la grande frana di Ancona di 35 anni fa. Ma chissà se per quella data un solo anziano sarà entrato finalmente nel pensionato Tambroni, l'ultima grande incompiuta di Ancona. Inaugurato il 13 dicembre del 2005, a 23 anni dalla frana che aveva messo fuori uso la casa di riposo di Posatora, s'era già rivelato un colabrodo mentre sindaco e vescovo tagliavano il nastro, con l'acqua piovana che colava dai controsoffitti. Colpa di un'esecuzione dei lavori maldestra, stabilì una perizia nel processo penale finito con un verdetto ormai definitivo che aveva mandato assolti i responsabili della ditta esecutrice e suonava più o meno così: il Tambroni è costruito male, ma non c'è la prova che l'impresa lo abbia realizzato così per farci sopra la cresta e frodare il committente.
Il museo-laboratorio
Se ne era accorta subito la procura che, sei mesi dopo quell'imbarazzante vernissage, con i sindacati che gridavano allo scandalo, sequestrò l'immobile con le pareti esterne senza coibentazione e le terrazze non impermeabilizzate, tanto da non essere neanche agibile. Quando potrà finalmente ospitare gli 80 anziani a cui era destinato? Non si sa ancora, a 12.873 giorni dalla frana, ma certo non prima del 2019.
L'allarme dal satellite
Ancona, 35 anni dopo, fa ancora i conti con quel disastro naturale e oggi circa 200 anconetani continuano a vivere in abitazioni monitorate da un satellite che da un momento all'altro, se il terreno torna a muoversi, fa scattare l'allarme evacuazione. Ma qualche barlume di riscatto comincia a vedersi, almeno in un orizzonte non lontanissimo. Dovrà essere pronta nel giro di 34 mesi, ad esempio, la nuova porta del Parco Grande frana, uno dei cinque progetti finanziati con i fondi del bando per le periferie urbane.
Un quinto del totale, circa 2,3 milioni, servirà per la riqualificazione paesaggistico-ambientale del complesso industriale ex Dreher, nel quartiere della Palombella, abbandonato per ragioni di pubblica sicurezza e incolumità proprio dopo la frana del 1982. Il progetto prevede la demolizione dei volumi degradati, alcune opere di consolidamento e drenaggio del versante, il potenziamento del sistema di allertamento, un piccolo museo-laboratorio didattico sulla Grande Frana di Ancona, la riqualificazione degli spazi pubblici aperti, dove saranno realizzati un parcheggio e un campetto per sport open air, e il collegamento pedonale con il parco urbano, realizzato più a monte al posto delle case franate.
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