Il camping chiuso da 8 anni «Vogliamo riaprirlo subito»

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Lunedì 16 Luglio 2018, 05:04
LA STORIA
ANCONA Per riaprire dopo otto anni il campeggio sopra Portonovo, chiuso con i sigilli della Procura il 3 giugno del 2010 per presunti abusi edilizi e violazioni paesaggistiche, in fondo non serviranno grandi opere. Per questo la coop che lo ha in gestione vorrebbe riaprirlo già quest'estate. Basterà abbassare i lampioni, portando i più alti da tre a un metro, rivestire in legno le colonnine di servizio, predisporre gli alloggiamenti per la loro rimozione durante l'inverno, rivestire in pietra le caditoie e installare timer e sensori di movimento per gestire senza sprechi di energia l'impianto di illuminazione.
I ritocchi al progetto
Sono le prescrizioni indicate alla fine della Conferenza dei servizi con cui Comune di Ancona, Parco del Conero e Soprintendenza hanno dato il loro via libera ai lavori di adeguamento e ripristino dei luoghi per adeguare il progetto alle autorizzazioni rilasciate dal Comune e riaprire finalmente il campeggio, dopo quasi tremila giorni consumati in processi penali e sentenze del Tar. Adesso, con alcuni ritocchi e una sistemazione complessiva dell'area, il campeggio (120 piazzole per camper e roulotte e altri 70 posti per tenda, una struttura da seimila ospiti a stagione) potrebbe essere riaperto nel giro di 30-40 giorni. Ma il via libera arrivato in piena estate rischia di far perdere un'altra stagione alla cooperativa Campeggio Adriatico, che nel 2008 aveva aperto il camping Il Conero, trasferendo il vecchio campeggio vicino al mare in un terreno sopra la baia, nell'area cosiddetta del Contadino.
La sentenza del Tar
E dire che questa sembrava la stagione buona per ripartire, dopo che il Tar nel novembre dell'anno scorso aveva in gran parte accolto le ragioni della cooperativa, assistita dall'avvocato Riccardo Leonardi, riconoscendo il diritto a eseguire le opere necessarie per mettere in regola il campeggio a prescindere dal nodo del cappellaccio, la questione che rischiava di bloccare il camping ancora chissà per quanto tempo.
Dopo le assoluzioni in Corte d'appello del gennaio 2017, che sembravano riaprire la strada, s'era messa di mezzo la Soprintendenza, negando il nulla osta di compatibilità paesaggistica, perché le autorizzazioni iniziali prevedevano il mantenimento del cosiddetto cappellaccio, lo strato di terra, erba e micro-organismi che ricopriva il terreno del campeggio. «Il Tar ci ha dato ragione - ricorda l'avvocato Leonardi - sia perché nel frattempo i luoghi si erano già ripristinati da soli, con la ricostituzione del cappellaccio, sia perché abbiamo dimostrato che il mantenimento integrale di questo strato era tecnicamente impossibile, perché non garantiva ai mezzi di sostare in sicurezza in caso pioggia e fango».
Il nulla osta del Parco
Sdoganato il cappellaccio, la cooperativa, attraverso l'ingegner Manuela Gallo, ha presentato il 23 marzo scorso un progetto di ripristino, esaminato dalla conferenza di servizi, che doveva concludere le sue verifiche entro il 15 maggio. Ma l'ultimo nulla osta necessario, quello del Parco del Conero, è arrivato con tre settimane di ritardo, l'8 giugno scorso, e così il via libera finale risale all'altro ieri, con la pubblicazione della determina dirigenziale che recepisce i risultati della conferenza di servizi.
«Faremo di tutto per riaprire il campeggio già per questa estate, ma non dipende solo da noi - annuncia Vincenzo Monaco, presidente della cooperativa Campeggio Adriatico -. I lavori non sono impegnativi, in un mese, 40 giorni al massimo, potrebbero essere completati. Ma dobbiamo trovare aziende disponibili e stilare un calendario con i nostri tecnici».
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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