Bomba fa paura dopo 75 anni gli Archi a rischio evacuazione

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Venerdì 19 Ottobre 2018, 05:05
L'ALLARME
ANCONA Per quasi 75 anni è rimasta mimetizzata fra i binari e chissà quanti treni l'hanno incrociata o sfiorata, senza mai toccarla. Fino a mercoledì sera, quando la benna di una ruspa, impegnata nel cantiere dell'area ferroviaria adibita alla sosta dei vagoni, l'ha urtata pericolosamente, spostandola e rischiando di farla deflagrare. Non è successo nulla, per fortuna, ma che brividi. L'incubo della bomba inesplosa riaffiorata sotto il ponte della Zipa, accanto alla trafficatissima via Marconi, per una giornata intera ha tenuto col fiato sospeso tutto il quartiere degli Archi, finché nel pomeriggio dalla Prefettura è arrivata una nota distensiva: «Si è provveduto immediatamente alla messa in sicurezza dell'ordigno e a circoscrivere l'area di interdizione».
Dunque il pericolo è rientrato, anche perché gli agenti della Polfer già mercoledì sera avevano transennato la zona dell'ordigno, che verrà presidiata nei prossimi giorni, fino a quando il Genio militare non deciderà il percorso da seguire. In ogni caso, il rione degli Archi dovrà essere evacuato, almeno in parte. Quando e per quanto tempo, ancora non si sa. La misura si renderà necessaria per svolgere in sicurezza le operazioni di disinnesco della bomba, da definire in base alla quantità di tritolo in essa contenuta, e il trasporto in un altro sito (forse la cava di Polverigi) dove verrà fatta brillare.
Chi rischia
In teoria potrebbero essere interessate all'evacuazione tutte le abitazioni, uffici, negozi e luoghi pubblici in un raggio fra 500 metri e un chilometro dall'ordigno. Ma si spera in una soluzione molto più contenuta. «Intanto grazie a Dio si è scongiurato il rischio di dover procedere subito alla rimozione dell'ordigno per farlo brillare - diceva ieri il sindaco Valeria Mancinelli -, soluzione che avrebbe comportato l'evacuazione rapida di una parte importante della città. Gli artificieri, dopo un attento sopralluogo, hanno stabilito che per ora basta interrare l'ordigno in una specie di bunker, dove può rimanere in tutta sicurezza per il tempo necessario a organizzare la rimozione della bomba».
Ma per i dettagli, occorre prima studiare la relazione del Genio Ferrovieri dell'Esercito, attesa per oggi. Si era pensato ad attuare domenica la bonifica, approfittando della chiusura della scuola elementare Da Vinci, di fronte alla zona rossa. Ma è probabile che si aspetti la prossima settimana perché la situazione è sotto controllo. «Abbiamo dormito con un occhio aperto e uno chiuso», confessa una coppia di pensionati che abita in uno dei palazzi di via Marconi affacciati sui binari. «La polizia è stata qua tutta la notte, ma non siamo tranquilli». Un senso di angoscia ha pervaso la gente del quartiere quando si è saputo che a due passi dal parcheggio degli Archi, dalla scuola e dalla stazione, è riemerso un ordigno aereo inglese lungo circa 70 cm, del peso di 250 libbre e del diametro di oltre 20 cm, sganciato in uno dei 277 bombardamenti di Ancona fra il 1943 e il 1944.
La benna
Miracolosamente è stato sempre dribblato da treni e passeggeri ed è riemerso mercoledì pomeriggio, quando è stato urtato, senza conseguenze, dalla benna di una ruspa impegnata negli scavi per rifare il fascio binario e il marciapiede nello spiazzo adibito alla sosta e al lavaggio dei vagoni, ribattezzato area scambietti, vicino al parcheggio di Flixbus e all'ingresso della Direzione Territoriale Produzione di Rfi. Già ieri mattina si è tenuto un sopralluogo, coordinato dalla Prefettura e dalla Protezione Civile, a cui hanno partecipato il comandante della polizia municipale Liliana Rovaldi, l'assessore Stefano Foresi e i tecnici del Comune, i vertici della Polizia Ferroviaria e gli artificieri del Genio Ferrovieri dell'Esercito, con un presidio di sicurezza della Croce Rossa.
La Prefettura
«Gli enti competenti - informa la prefettura dopo un tavolo tecnico presieduto dalla capo di gabinetto Simona Calcagnini - sono impegnati nella predisposizione degli interventi per la bonifica, la cui tempistica sarà resa nota non appena definiti gli aspetti tecnici dell'intervento». Alla fine di una giornata frenetica, l'assessore Foresi ha rassicurato tutti: «Gli artificieri dell'Esercito hanno provveduto alla diagnosi della bomba, interrata con circa 40 metri cubi di materiale. Attendiamo l'esito della loro relazione, poi la Prefettura terrà una nuova riunione per definire il percorso da seguire. Non c'è alcun rischio per i cittadini: l'area è stata messa in sicurezza ed è costantemente monitorata. Nel giorno in cui l'ordigno verrà bonificato per poi essere portato via verrà allestito un piano di evacuazione che, però, sarà limitato a poche ore e al raggio d'azione che ci verrà indicato dal Genio militare». Allarme rientrato, insomma. Ma la gente, agli Archi, resta col fiato sospeso.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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