Arriva il super hashish arrestato un ex barista

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Venerdì 22 Febbraio 2019, 05:05
IL BLITZ
ANCONA Beccato con la droga degli hippy in camera e in garage. Panetti di Kush purissima, una varietà molto costosa e ricercata di cannabis, una prelibatezza per gli amanti dello sballo che da queste parti non è così semplice da trovare. Ne aveva un quantitativo sufficiente per rifornire decine di clienti il ventenne anconetano (A.C. le iniziali) incastrato dalle Volanti martedì sera.
Il rientro a casa
I poliziotti, che da tempo lo tenevano sott'occhio, l'hanno aspettato sotto casa, al rientro da una serata trascorsa con gli amici. Erano le 3 di notte. Sono saliti fino all'appartamento di via Ruggeri in cui vive con la madre e il compagno di lei (ignari di tutto) e hanno scoperchiato un vaso di Pandora pieno di droga che gli avrebbe fatto guadagnare almeno 6-7mila euro, se immessa sul mercato. In manette è finito un ex studente del Podesti che aveva il sogno di diventare calciatore che è già tornato libero: il giudice ieri ha convalidato l'arresto ma ha disposto l'obbligo di firma per il giovane che fino a pochi anni fa era uno dei difensori più promettenti di una scuola calcio anconetana che vanta numerosi iscritti. Poi, terminati gli studi, si è messo a fare il barista. Ma a un certo punto deve aver capito che era molto più facile far soldi a palate seguendo un'altra strada, quella dello spaccio.
I social
«Saremo ricchi per sempre», scriveva qualche tempo fa su Facebook. Una frase, tratta da una celebre canzone del trapper Sfera Ebbasta, diventata probabilmente principio ispiratore della sua vita da baby pusher. Nel cellulare, infatti, gli 007 della questura hanno rinvenuto decine e decine di contatti: clienti insospettabili, giovani e non, anche dell'Ancona bene che, all'apparenza, non si potrebbero mai definire come consumatori. Dai messaggi e dalle conversazioni intrattenute su Whatsapp agli inquirenti è sembrato avere a che fare con un piccolo boss. Che, per quanto monitorato da tempo, era però incensurato. Il blitz è avvenuto in piena notte. Gli agenti delle Volanti, sotto il coordinamento del vicequestore Cinzia Nicolini, l'hanno aspettato nell'androne del suo palazzo. Non ha opposto resistenza e si è subito arreso all'idea di farli entrare in casa, sotto lo sguardo scioccato della madre. Nella camera del ragazzo è stato subito trovato un panetto di hashish del peso di circa 31 grammi, oltre a 400 euro in contanti e vari ritagli di plastica e cellophane.
La perquisizione
«È roba mia, ma ho solo questo», continuava a dire l'ex promessa del calcio dorico. Ma era chiaro che mentisse. Era troppo tranquillo e il fatto che il bilancino di precisione, spuntato da un cassetto, fosse ancora sporco di residui di stupefacente ha fatto insospettire i poliziotti che hanno voluto andare a fondo. Per questo, mentre ormai albeggiava, hanno chiesto l'ausilio della squadra cinofili. Così la perquisizione è stata estesa al garage, sotto gli occhi dei vicini di casa che - hanno confermato alla polizia - da tempo vedevano uno strano viavai di sconosciuti. Qui è entrato in gioco il cane antidroga Walle che si è subito messo ad abbaiare alla vista di uno zainetto, nascosto fra mille scartoffie all'interno della cantina. Fiuto eccellente: dentro c'era un considerevole quantitativo di droga, fra marijuana (190 grammi) e hashish Kush (ben 6 etti), una qualità molto pregiata di cannabis Indica, coltivata in Pakistan, Iran e sulle catene montuose dell'Afghanistan, ma poi importata negli Stati Uniti negli anni '70 dove fu incrociata con altre genetiche per dar vita a ibridi, come la Og e la Bubba, particolarmente in voga tra gli hippy per il loro livello di Thc (il principio attivo della cannabis che provoca lo sballo) molto elevato.
L'erba eccellente
La qualità eccellente si traduce nel prezzo: viene venduta a 8-10mila euro al chilo. Il baby pusher del Q2 ne aveva 6 etti che, tra l'altro, opportunamente tagliati, avrebbero potuto fruttare guadagni maggiori. In un primo momento si è dichiarato all'oscuro di tutto, ma poi, una volta ammanettato e portato in questura, ha ammesso le proprie responsabilità anche davanti al giudice che, però, non ha ritenuto opportuno spedirlo a Montacuto in attesa del processo e ha disposto l'obbligo di firma fissando l'udienza per l'11 aprile.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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