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Mercoledì 20 Marzo 2019, 05:05
Odissea nelle buche. Lungo un anello di strade che parte da via Isonzo, raggiunge via Marconi, attraverso via Borgo Rodi e via Circonvallazione, risale la galleria San Martino per chiudere il cerchio. Un test drive per verificare le condizioni dell'asfalto in sella a uno scooter: mezzo scelto anche per misurare il tasso di pericolosità delle strade. Caro sindaco Valeria Mancinelli, ecco un primo elenco di strade da incubo di Ancona.
Le cause
Il programma di manutenzione dell'amministrazione ha condotto a un parziale risanamento delle condizioni attuali dell'asfalto. Certo, è una tela di Penelope: anche nelle strade appena asfaltate non è raro trovare condizioni ai limiti della decenza. Difficile anche fare una graduatoria delle responsabilità, dal momento che i motivi addotti per giustificare il cattivo stato di manutenzione sono molteplici. Talora, la responsabilità viene attribuita al meccanismo delle gare d'appalto che, con il massimo ribasso, non consentono poi di utilizzare materiali di qualità superiore quando si fanno i lavori. C'è anche chi ritiene che l'eccesso di consumo dell'asfalto derivi dal fatto che, a causa delle ordinanze degli enti proprietari, si utilizzano per un periodo troppo lungo dell'anno gli pneumatici da neve, anche in condizioni climatiche non particolarmente avverse. C'è poi, e questa è una certezza, il proliferare di cantieri che aprono e chiudono le strade lasciando come ricordo toppe che, in alcuni casi, sono più pericolose delle buche.
La graduatoria
Se è difficile fare una graduatoria sulle cause, la classifica degli effetti è ben visibile. Sulle strade, quindi, giovedì scorso, per un tour su due ruote in questo scorcio di stagione tra il sole e l'acqua. Partenza da via Isonzo. E son subito guai. Non sono solo le buche, che per dimensioni si riescono a evitare, ma sono proprio le condizioni precarie dell'intero manto stradale a rendere pericoloso il tragitto: si notano persino delle crepe trasversali che rendono impossibile evitare di incespicare. Mettiamo anche la pericolosità delle auto - il tasso di rispetto nei confronti delle due ruote ad Ancona è pari a zero - che escono in retromarcia dalle aree di sosta, e via Isonzo va subito in pole position per la pericolosità. La svolta a destra introduce via Borgo Rodi, che in parte è stata asfaltata, ma che presenta ancora segni di trascuratezza davanti all'Ammiragliato. Tra i numeri civici 18 e 20, la buca record di questo primo percorso: sotto appare la terra. Inizia poi via Circonvallazione. Molte le situazioni di disagio. L'incrocio con via Canale e porta Santo Stefano ha un tratto di asfalto rovinato: c'è una sorta di dosso, dove si apre una buca che, anche a velocità ridotta, mette a repentaglio la stabilità dello scooter. Poco più avanti, dopo la rotatoria e l'ingresso della Cittadella, un altro incrocio, quello con via Verdi, che conduce al parcheggio e ai palazzi della Regione. L'asfalto è buono ma sembra butterato, screpolato com'è da profonde rughe, che lo attraversano. Bruttissimo biglietto da visita. Il tragitto fino al Belvedere Casanova è invece un tappetino di velluto, che fa ancora più emergere la pessima qualità delle altre zone. Si scende lato stazione, via Generale Pergolesi e via Marchetti.
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