Il lavoro in ospedale
Il primo titolo lo consegue all’Università di Bologna nel 1966. È una laurea in Medicina che, dopo la specializzazione in Chirurgia Generale ottenuta presso lo stesso ateneo, gli spalanca le porte del lavoro. Dopo essere stato assistente di Chirurgia pediatrica al Salesi e di Chirurgia generale all’Umberto I di Ancona, poi aiuto, sempre di Chirurgia generale, all’ospedale di Recanati e all’Inrca, nel 1979 diventa primario all’ospedale di Treia. Ruolo di nuovo ricoperto all’Inrca tra il 1989 e il 1994, anno in cui si trasferisce alla Casa di cura Villa Igea di Ancona dove resterà responsabile dell’U.O. di Chirurgia generale e toracica fino alla pensione, raggiunta nel 2020. In questi anni La Rocca porta avanti il suo lavoro con grande professionalità e passione, ma non smette mai di studiare.
Due ore al giorno
«Quando ero a Bologna – racconta - un professore ci disse: Anche dopo laureati dedicate tutti i giorni almeno un paio di ore allo studio. Da allora non passa giorno che io non legga qualcosa. È diventata un’abitudine. Se non lo faccio non vado a letto tranquillo».
E così nel 2001 arriva la seconda laurea: Giurisprudenza all’Università di Camerino. «Il diritto mi è sempre piaciuto – spiega – e per altro questa laurea, insieme ai successivi master, mi ha dato la possibilità di esercitare la mia altra attività».
I complimenti
«La commissione si è dimostrata molto disponibile. Ha ascoltato la mia esposizione con interesse e alla fine mi ha fatto i complimenti». A parte l’ultima, tutte le altre lauree sono state conseguite mentre La Rocca era in piena attività lavorativa. Ma come ha fatto a conciliare le due cose? «È questione di metodo. Quando avevo un momento libero lo dedicavo allo studio e la famiglia mi ha sempre supportato. Qualche difficoltà l’ho avuta anch’io, ma ai ragazzi dico: non scoraggiatevi, continuate a impegnarvi, perché la cultura è l’unico modo per avere la massima libertà. E per allenare il cervello restando in salute».