«Ciao zio...» le prime parole di Samuel allo zio
Ancora dispersi i genitori

«Ciao zio...» le prime parole di Samuel allo zio Ancora dispersi i genitori
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Gennaio 2017, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 21:18

«Ciao zio...». Sono le prime parole che Samuel Di Michelangelo, 7 anni, il bambino estratto vivo dalle macerie dell'Hotel Rigopiano, ha detto allo zio Alessandro, agente della Digos di Chieti, che ieri l'ha scortato con i soccorritori nell'ospedale di Pescara. «Gli ho chiesto "vengono mamma e papà?" - racconta l'agente all'Ansa - e lui ha fatto sì con la testa. Ma gli psicologi mi hanno subito bloccato, e spiegato che i bambini sotto choc possono annullare uno spazio temporale nella loro memoria».


Samuel ha trascorso la notte nell'ospedale di Pescara accanto alla nonna materna, sedato, e sotto la stretta tutela degli psicologi. I medici ci hanno spiegato come comportarci: non dobbiamo fare alcun riferimento specifico alla tragedia, ma lasciare che sia il bambino a raccontare i fatti». Lo dice Alessandro Di Michelangelo, fratello del papà di Samuel, Domenico, disperso con la moglie Marina Serraiocco nella slavina che ha distrutto l'albergo di Farindola. «Mio fratello e mia cognata non compaiono nella lista dei superstiti, ma so che i soccorritori continuano a scavare, e voglio continuare a sperare: Domenico e la moglie erano, sono, molto apprensivi con il figlio, 'non andare lì, stai attento, non ti muovere', spero che anche in quei momenti fossero vicini al bambino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA