Gli hacker romani nelle Marche
spiavano una dipendente regionale

Cristiana Camilloni con la mamma di Giulio Regeni
Cristiana Camilloni con la mamma di Giulio Regeni
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Venerdì 13 Gennaio 2017, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 11:35
ANCONA - L’ingegnere nucleare e la sorella maratoneta spiavano anche una casella di posta elettronica della Regione Marche. Non una mail associata alle alte sfere di Palazzo Raffaello o agli uffici dirigenziali che muovono la macchina amministrativa dell’ente. Il malware Eye Pyramid si è intrufolato nei file inviati e ricevuti da Cristiana Camilloni, fidatissima dipendente regionale che dal 2008 è distaccata al Segretariato permanente dell’Iniziativa adriatico-jonica alla rocca della Cittadella di Ancona, portando con sè un bagaglio di esperienza importantissimo servito alla costruzione - mattone dopo mattone - di quella che oggi chiamiamo Macroregione. Lei stenta a credere che la sua mail sia finita tra i 1.936 utenti scoperti dalla Polizia postale nel database dei fratelli Occhionero. «Sono sotto choc - ci ha detto al telefono, visibilmente scossa - non sapevo nulla. É una cosa pazzesca che ha davvero dell’incredibile. In questo momento sono a casa con l’influenza: credetemi, pensavo fosse un’allucinazione dovuta alla febbre alta». 


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