Pelikan, lo spazzino del mare nato ad Ancona che toglie rifiuti e non inquina. La versione elettrica del battello di Garbage è in alluminio riciclato

Una flotta di venti imbarcazioni, in servizio anche in Thailandia

Pelikan, lo spazzino del mare nato ad Ancona che toglie rifiuti e non inquina
Pelikan, lo spazzino del mare nato ad Ancona che toglie rifiuti e non inquina
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 08:49

ANCONA Non solo uno spazzino del mare, ma un vero e proprio un laboratorio galleggiante che permette di raccogliere ogni tipo di rifiuti in mare, in particolare la plastica. Il tutto a impatto zero sull’ambiente, grazie alla propulsione elettrica e all’utilizzo di materiali riciclati. È l’ultima versione di Pelikan, l’imbarcazione da lavoro per i servizi ecologici portuali che nasce ad Ancona più di 15 anni fa grazie alla sinergia di due aziende, Garbage Service, attiva dal 1958 nel settore della salvaguardia dell’ambiente marino, e il cantiere Cnp. 

220mila lattine riutilizzate

Pelikan, dopo aver ripulito i mari anche oltre il Mediterraneo, si è evoluto fino all’ultima versione super-ecologica, sviluppata con il contributo di Enel, presentata nell’ottobre scorso. Lo scafo di E-Pelikan è costruito con alluminio riciclato, l'equivalente di 220mila lattine e grazie ai materiali eco-compatibili e all’alimentazione elettrica (garantita anche da pannelli solari a bordo) consentirà di lavorare alla pulizia dell’ecosistema marino senza inquinare. Attualmente è in servizio una flotta di 20 barche Pelikan, nelle sue varie versioni. Cinque sono “fisse”: tre garantiscono la pulizia dei porti di Ancona, Pesaro, Ortona, altre due operano in Thailandia (una al porto di Phuket, l’altra sul fiume di Bangkok).

Altre 15 imbarcazioni Pelikan vengono dislocate in base alle richieste. La scorsa estate la Regione Calabria ne ha impiegate 6, mettendo in mare la flotta anti inquinamento più grande d'Europa. Venerdì scorso c’è stato l’ultimo varo al porto di Marina di Stabia, con la consegna del battello antinquinamento “Penisola Sorrentina”, che affianca ora la sua unità gemella “Costa d’Amalfi”.

Si tratta di versioni evolute di Pelikan, come ha spiegato Paolo Baldoni ceo della Garbage Group di Ancona, dotate anche di droni per la per la sorveglianza e la rilevazione aerea di rifiuti galleggianti in mare, ROV sottomarino per scannerizzare i fondali e geo referenziare i rifiuti e kit antinquinamento per schiume, idrocarburi, sostanze grasse e oleose in superficie e semi sommerse. «Le sonde parametriche di monitoraggio della salubrità dell’acqua - spiega una nota di Garbage Group - fanno del natante un vero e proprio “Sistema Pelikan”, un laboratorio galleggiante che permette di raccogliere ogni genere di rifiuti in mare, in particolare la plastica».

500 container di plastica

Nel mar Mediterraneo, immenso tesoro di biodiversità, ogni anno si riversano, secondo un report Wwf del 2022, circa 230 mila tonnellate di plastiche, l’equivalente di 500 container. E quanto sia difficile smaltirle lo dimostra uno dei reperti recuperati al porto di Ancona proprio grazie a Pelikan, che nel gennaio 2021 riportò in superficie un’autentica capsula del tempo, un flacone di Polivetro Sidol, prodotto che non si trova in commercio da oltre mezzo secolo. Fra le novità presenti sulle ultime versioni di Pelikan - oltre alla propulsione elettrica - anche un’applicazione di comando e controllo (Pelikan App) con server cloud dove immagazzinare e rendere disponibili i dati delle attività svolte: dalle tipologie dei rifiuti raccolti al monitoraggio della salubrità delle acque.

L’obiettivo di Garbage è ambizioso: «Nei prossimi cinque anni - aveva spiegato l’amministratore delegato Paolo Baldoni nell’ottobre 2022, presentando Pelikan al porto di Genova - il nostro obiettivo è produrre e gestire mille barche pulisci-mari».

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