ANCONA La falla nel sistema. La cronica carenza di medici del 118 e dell’emergenza-urgenza sta diventando un problema serio, nelle Marche come nel resto d’Italia. Figure tanto essenziali, quanto introvabili - i bandi ed i concorsi per le assunzioni vanno puntualmente deserti - rappresentano la prima linea del fronte nel sistema di risposta sanitario e, dunque, un anello fondamentale senza il quale la catena rischia di spezzarsi. La rete territoriale così fiaccata non è in grado di farsi carico dell’emergenza/urgenza e questa stortura si traduce in un maggior numero di pazienti che si dirigono verso i pronto soccorso già in affanno.
Il report
Secondo il report dell’Asur aggiornato alla scorsa estate, la nostra regione è sotto di 66 medici del 118 rispetto al fabbisogno: possiamo contare su una pattuglia di 122 unità, ma ne servirebbero 188 per far funzionare nel migliore dei modi il sistema di risposta. Un buco non trascurabile, ma difficile da sanare perché, al netto dei tetti di spesa, è diventata un’impresa trovarne in Italia. Sempre secondo i dati Asur, almeno fino a luglio l’Area vasta 1 di Pesaro Urbino, tra dipendenti strutturati, convenzionati a tempo indeterminato e convenzionati a tempo determinato, può contare su 31 medici del 118, ma lo standard ne richiederebbe 47, con un saldo negativo di 16 unità.
L’elisoccorso
A queste attività si aggiungono quelle dei due elicotteri dell’elisoccorso, tra Marche ed Umbria, che svolgono circa 1200 interventi nell’arco dei 12 mesi. Molti medici non vogliono prestare servizio nella continuità assistenziale, nel 118 o nei pronto soccorso, tra le altre cose, perché c’è una giungla retributiva caratterizzata da trattamenti che tendono a scoraggiare chi sarebbe disposto a farlo. Temi di rilevanza nazionale che le Regioni, Marche in testa, hanno posto sui tavoli del governo. Ora si attende solo una risposta. Urgente.