Uova contaminate da insetticcida:
bloccato stabilimento a Senigallia

Uova contaminate da insetticcida: bloccato stabilimento a Senigallia
di Federica Serfilippi
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Martedì 22 Agosto 2017, 12:32
ANCONA  - Lotti di uova di un’azienda di Senigallia risultate positive all’insetticida fipronil. La sostanza, secondo le risultanze dei laboratori del Ministero della Salute, sarebbe stata trovata in quantità minime nei prodotti analizzati e lontano dai dosaggi tossici.
Ciò non ha impedito agli organi competenti, come l’autorità sanitaria regionale e i carabinieri del Nas, di emanare provvedimenti cautelativi per la tutela dei cittadini, quali il blocco della vendita delle uova, il ritiro dei lotti già messi in commercio e il blocco totale dell’attività dello stabilimento in provincia di Ancona. Una limitazione che andrà avanti finché non verranno svolti ulteriori esami e fino a quando non verranno accertate le cause della contaminazione.
I controlli allo stabilimento sono stati eseguiti nei giorni scorsi nell’ambito degli accertamenti voluti dal ministro Lorenzin e attuati in tutto il territorio nazionale per la ricerca di eventuali contaminazioni su uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono. Su 114 campioni raccolti dalle autorità preposte, solo sue aziende sono risultate positive al monitoraggio degli istituti zooprofilattici.
 
Oltre allo stabilimento marchigiano, ha subito lo stop un laboratorio artigianale di pasta all’uovo situato in provincia di Roma. Secondo i riscontri, in tutti e due i luoghi sono state trovate delle tracce di fipronil, l’insetticida che l’Oms ha classificato come moderatamente tossico e la cui vendita è stata vietata in tutti i paesi dell’Unione Europea. Nei campioni dei due stabilimenti risultati positivi (si tratta di piccole-medie imprese), la sostanza comparirebbe in minima parte, non toccando livelli considerati dannosi per l’uomo. Così spiega Giuseppe Ruocco, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute: «Si tratta di campioni risultati irregolari, ma il dosaggio rilevato è molto lontano dalle dosi tossiche e i necessari provvedimenti urgenti cautelativi sono già stati presi dagli enti competenti».
Tanto che è stata bloccata la vendita dei prodotti e predisposto il ritiro di quelli già finiti sugli scaffali dei supermercati. Per quanto riguarda il laboratorio romano, si stanno analizzando i materiali e i derivati dell’uovo, usati per produrre la pasta, per capire la provenienza e ricostruire l’intera catena. Lavoro diverso per l’azienda della provincia dorica, dove sembra escluso che si tratti di importazione. Gli esperti sono al lavoro, come afferma Ruocco, «per identificare la fonte della contaminazione e capire se sia avvenuta per esempio per via orale attraverso il mangime» utilizzato per le galline «o se derivi da qualche trattamento, magari fatto anche inconsapevolmente con prodotti che non si sapeva contenessero fipronil.
Possono esserci diverse spiegazioni e sono aspetti che si accerteranno. In questo caso, oltre al ritiro dei lotti, è stato bloccato tutto lo stabilimento che non potrà vendere uova finché non tornano negativi gli indicatori di contaminazione ambientale».
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