ANCONA - AAA: ingegneri e professori cercasi. Nella declinazione sul medio periodo del mercato del lavoro, ci sono alcune professioni, altamente specializzate, destinate a diventare sempre più fondamentali. Un fabbisogno a cui la formazione riesce solo in parte a rispondere. Cosa che crea quel mismatch tra domanda e offerta alla base delle difficoltà nel trovare i profili giusti da parte delle imprese.
Il Piano
Basandosi sui dati Excelsior e sul rapporto di Bankitalia sul mondo del lavoro, il Piano regionale per il diritto allo studio 2023/2026 traccia un quadro della situazione, scattando una fotografia che, in prospettiva, deve tradursi in una capacità, da parte delle Università marchigiane, di rispondere alle necessità «Le analisi sul mercato del lavoro nel medio periodo - spiega il documento - devono considerare l’attuale contesto socioeconomico, caratterizzato da almeno tre grandi transizioni già in atto e in sinergia tra loro: la transizione digitale, la transizione ambientale e la transizione demografica».
Si rilevano tassi di fabbisogno considerevoli anche per gli specialisti come farmacisti e ricercatori farmaceutici, e medici (con un tasso del 4,1-4,2%), per gli specialisti in discipline artistico-espressive (4,0-4,4%) e per gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (3,8-4,2%), All’interno di quest’ultimo gruppo, prevalgono le figure informatiche, quali lo sviluppatore di software o l’analista programmatore. «La domanda di ingegneri, per oltre la metà espressa dai servizi avanzati di supporto alle imprese nella filiera della consulenza - allarga lo zoom l’analisi del Piano - è evidentemente spinta dalla diffusione delle tecnologie “Industria 4.0”, così come la richiesta di specialisti della vita e della salute è determinata dalla crescente domanda di servizi sanitari. Il processo di digitalizzazione, a sua volta, determina la maggiore richiesta di specialisti informatici».
Le Università
L’elevato tasso di fabbisogno degli specialisti della formazione, invece, riflette la crescente domanda di formazione da parte del sistema economico di fronte ai grandi cambiamenti in atto. «Nella nostra Regione - conclude il Piano - le Università e gli Istituti di grado universitario dovranno considerare prioritario investire nella formazione della nuova classe dirigente, sperimentando ove possibile nuove forme di didattica innovativa». Chi di dovere può iniziare a prendere appunti.