Aeroporto Sanzio, il giudice rinvia:
ora il vero tribunale è l'Unione Europea

Aeroporto Sanzio, il giudice rinvia: ora il vero tribunale è l'Unione Europea
di Martina Marinangeli
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Martedì 9 Gennaio 2018, 10:55
ANCONA Aerdorica: si entra nei tempi supplementari. Il Tribunale fallimentare di Ancona ha inviato ieri una comunicazione all’Amministratore unico, Federica Massei, per notificare l’intenzione di rinviare di qualche settimane la decisione sull’istanza di fallimento avanzata dal pm Paolo Gubinelli. Si attende che la Commissione europea si esprima sulla conformità alle normative sugli aiuti di Stato dell’aumento di capitale da 20 milioni di euro previsto dalla Regione nella legge «salva-Aerdorica» dello scorso aprile. L’iter della valutazione dell’Ue, della durata di sei mesi, è in scadenza il 28 gennaio, ma esiste anche la possibilità di una proroga di altri sei mesi, come è stato nel caso di Alitalia, anche se la portata dell’operazione era ben diversa. Il collegio dei giudici chiamati a decidere sul futuro di Aerdorica, guidato da Francesca Miconi, ha fissato la prossima udienza per il 25 gennaio, data entro la quale il parere dell’Ue potrebbe anche essere già arrivato.



Si resta in attesa
Il Tribunale fa propria la valutazione possibilista data, nella sua relazione, dal ctu Renato Santini, chiamato a verificare lo stato economico-finanziario della società gestore del Sanzio: in poche parole, il piano di risanamento stilato dall’Au con la consulenza del tecnico di parte, Riccardo Roveroni, viene reputato concreto e di ragionevole perseguimento, a patto che ci siano i soldi per metterlo in atto. Il collegio di giudici ha inoltre chiesto a Santini un’integrazione di perizia sull’impatto che potrebbe avere la restituzione di un anticipo qualora venissero considerati aiuto di Stato. I 20 milioni di aumento di capitale – al vaglio dell’Ue insieme ai 2 milioni di contributi di funzionamento messi a bilancio dalla regione fino al 2020 –permetterebbero di intervenire, in primis, sulla mole debitoria da 40 milioni di euro che pesa come un macigno su ogni qualsivoglia tipo di rilancio del Sanzio, e di impostare un piano di sviluppo che porti lo scalo ad assumere, nel concreto, quel ruolo strategico che tutti gli riconoscono. Un primo ok, la Commissione europea lo aveva dato al prestito-ponte di 7,28 milioni di euro – un anticipo sui 20 milioni – vaporizzato nel giro di pochi giorni per tamponare la situazione di insolvenza con i creditori preferenziali e il ceto bancario. Ora si resta in attesa del responso definitivo, anche se una variazione alla normativa europea sugli aiuti di Stato della scorsa estate ha allentato un po’ le maglie, permettendo più flessibilità soprattutto per i piccoli aeroporti, che difficilmente si reggono senza soldi pubblici.

Il nodo del personale
Ieri, l’Au ha convocato un’assemblea dei lavoratori per comunicare la novità. Segnali di speranza, mentre si cerca di tenere la nave a galla, o meglio, gli aerei in cielo. Con il nuovo anno, sono infatti ripresi i contatti con Ryanair per rinegoziare il contratto in scadenza a fine 2018 – i vertici aziendali sono in attesa di una convocazione da parte della low cost con base a Dublino – e sarebbero in piedi anche trattative con due compagnie aeree per ripristinare la rotta su Roma, possibilmente entro fine marzo, inizi aprile. Per domani è invece previsto un incontro tra azienda e sindacati per «l’ultimo ultimatum». Dopo il fallimento della consultazione sindacale e del tavolo prefettizio, si tenterà di trovare una soluzione in extremis che permetta di scongiurare i licenziamenti.
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