Ussita, gelo e blackout nelle Sae:
ora il timore è per la tenuta dei boiler

Ussita, gelo e blackout nelle Sae: ora il timore è per la tenuta dei boiler
di Monia Orazi
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Martedì 18 Dicembre 2018, 11:45
MACERATA Terremotati senza corrente e alle prese con la neve per tutta la notte e la giornata di ieri. Nella zona Sae a Forapezza di Ussita il manto bianco arriva a livello delle finestre, via via che si scende di altitudine si va dal mezzo metro nelle aree Sae di Camerino, alla ventina di centimetri di San Severino.
La situazione più grave a San Ginesio, dove tra Passo San Ginesio e Sant’Angelo è stato tranciato un cavo dell’alta tensione, lasciando al freddo e senza corrente l’area Sae di Pian di Pieca. Anche i terremotati del villaggio di Campagnano, a San Severino, per almeno mezza giornata sono stati alle prese con la mancanza di corrente e il valzer di ritorni della tensione elettrica. Problemi anche a Fiastra. Adesso il timore più grande è il gelo, che fa congelare le tubature esterne alle Sae e rischia di far scoppiare i boiler, come avvenuto lo scorso inverno.
  
 
A Castelsantangelo il ristoratore ed ex assessore Domenico Marzoli Capocci, disabile, ha segnalato difficoltà a raggiungere la sua casetta a Gualdo, a causa della neve. In alcune strutture di Visso i residenti hanno segnalato l’acqua entrata nel tubo di scarico dei fumi della caldaia. Tranquillizzano le affermazioni di Francesco Pastorella, coordinatore dei comitati “Terremoto centro Italia”, che ha chiesto informazioni su quanto peso possano reggere i tetti delle soluzioni abitative di emergenza: «Abbiamo contattato la Protezione civile nazionale che ci ha fornito i dati esatti sulle capacità di carico dei tetti delle Sae. Valore caratteristico di riferimento del carico neve sono tre chili newton per ogni metro quadrato, che corrispondono a 305 kg al metro quadrato. Parlando in soldoni, fino a due metri di neve fresca dovrebbero reggere. Abbiamo avuto conferma che il piano neve provinciale in capo alle prefetture è stato subito operativo». Tanti i mezzi in azione. Intanto il Comune di Ussita ha sollecitato l’Erap a chiedere ad Arcale la modifica delle tubature esterne al boiler, inserendo un altro rubinetto, per scaricare la colonna d’acqua ferma ed uno sportello che li copre, per un costo stimato in circa duecento euro a Sae, a carico del consorzio stesso.
Un’odissea infinita per le persone sfollate a causa del sisma che vivono nei villaggi Sae dell’entroterra maceratese. La situazione viene seguita con grande attenzione da parte delle amministrazioni comunali dei vari Comuni interessati.
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