Macerata, saliva e liquido seminale
sul corpo di Pamela: fermi convalidati

L'arresto di Lucky Awelima
L'arresto di Lucky Awelima
di Benedetta Lombo e Daniel Fermanelli
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Giovedì 15 Febbraio 2018, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 11:25
MACERATA Liquido seminale e tracce di saliva sul corpo di Pamela. C’è un altro tassello che potrebbe permettere di scoprire cosa è successo nella casa dell’orrore. I timori degli investigatori che il meticoloso lavoro degli assassini avesse vanificato le ricerche sono stati almeno parzialmente fugati, perché gli ultimi risultati degli accertamenti dei Ris potrebbero dare vigore all’ipotesi di una violenza di gruppo, risultando decisivi nella formalizzazione del capo d’accusa.

L’analisi
L’ultimo diaframma che separa lo stato attuale delle ricerche dalla conferma delle ipotesi di una violenza sessuale è la comparazione del liquido dei tre arrestati con quello dell’uomo di Mogliano che il giorno prima dell’omicidio era stato con Pamela in un garage di Corridonia. L’ipotesi dei carabinieri è sempre stata che la diciottenne fosse stata stuprata, uccisa e poi fatta a pezzi sul terrazzo dell’abitazione di via Spalato. Ora sarà decisivo l’esame del Dna, i cui risultati si conosceranno in tempi brevi. Gli aguzzini potrebbero aver firmato la sua condanna a morte e il depezzamento che è seguito. Nel giorno della convalida degli arresti di Desmond Lucky, 22 anni, e di Lucky Awelima, 27, i nigeriani entrati nell’inchiesta per la morte di Pamela Mastropietro dopo Innocent Oseghale, le ultime ore di vita della ragazza sono come un puzzle che si va ricomponendo giorno dopo giorno. E l’ipotesi di uno stupro di gruppo a cui è seguito il massacro è una pista che si sta battendo analizzando tutte le tracce a disposizione. Alle relazioni preliminari sull’autopsia vanno aggiunti l’esame dei telefoni e delle celle telefoniche e le testimonianze raccolte dagli inquirenti con il consulente Informatico Luca Russo. Materiale ritenuto dal Gip sufficiente per la convalida dei fermi e abbandonare ormai quasi definitivamente l’ipotesi di un decesso per overdose.
 

La testimonianza
Intanto nel giallo dell’orrore di Macerata spunta un supertestimone, ma secondo fonti interne della Procura si tratterebbe di una persona giudicata inattendibile, o comunque da prendere con le dovute cautele. La testimone chiave è la compagna di Innocent Oseghale, Michela P., trentacinquenne maceratese madre della loro figlioletta di 11 mesi. La donna avrebbe riferito ai carabinieri di una videochiamata effettuata a Oseghale il giorno della morte di Pamela, il 30 gennaio scorso. La donna avrebbe detto che nel corso di quella videochiamata, effettuata tra le ore 12 e le ore 17, aveva visto il compagno in casa e dietro di lui due uomini di colore. «Innocent non ha fatto tutto da solo. Insieme con lui c’erano altre due persone. Li ho visti con i miei occhi. Sono sicura di non sbagliarmi».

Il tassello mancante
Dunque, sempre secondo il racconto di Michela, il 30 gennaio scorso lei e Oseghale si sarebbero sentiti più volte, «abbiamo fatto anche una videochiamata - ha raccontato -. Ed è stata in quella occasione che ho scoperto che Innocent non era solo in casa, ma con almeno altri due connazionali. Non li conosco di persona, ma posso descriverli. Potrei riconoscerli». Di uno avrebbe sentito il soprannome, Isha boy o Lucky 10 (che corrispondono entrambi a Lucky Awelima, Ndr). Su questa testimonianza, però, ci sarebbero non pochi dubbi da parte degli inquirenti. Infine da registrare che la Procura chiederà il giudizio immediato in Corte d’Assise per Luca Traini, il nazi leghista che sabato 3 febbraio ha ferito 6 persone nel corso di un raid xenofobo per vendicare proprio Pamela Mastropietro.
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