Macerata, papà separato dorme
in auto: il Comune gli trova un tetto

Macerata, papà separato dorme in auto: il Comune gli trova un tetto
di Daniel Fermanelli
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Giovedì 24 Gennaio 2019, 07:05
MACERATA - A sessant’anni senza più né lavoro né casa, costretto di notte a resistere in auto ai morsi del gelo di un inverno che da settimane mostra il suo volto più crudo. A sprofondare nel sottosuolo della società a un’età in cui ripartire è quasi sempre impossibile è un rappresentante di commercio maceratese che ha sceso tutti i gradini della vita che conducono all’inferno: due anni fa ha perso il posto, poi la famiglia con la separazione, infine anche il conto in banca, senza un reddito, è sfumato. Non gli è restata che l’auto, unico precario riparo. Al suo interno passava le notti, a Loreto, senza riuscire a vedere una luce in fondo al tunnel in cui era finito. Ora il Comune di Macerata ha deciso di aiutare il papà separato.
  
Ma in questo momento il professionista maceratese ha potuto contare su una vera e propria gara di solidarietà. A dicembre scorso alcuni cittadini di Loreto hanno deciso di fare qualcosa di concreto per mettere fine alle sue notti al gelo e mediante una colletta e la messa a cui si è aggiunta una donazione di un provato, gli hanno trovato una sistemazione in un albergo: una soluzione temporanea, certo, ma che almeno gli ha consentito di non mettere a repentaglio la vita ogni notte. Ma non basta, perché il lavoro per dare un tetto stabile all’uomo non si ferma e in questi giorni si è profilata un’altra soluzione che non solo gli consente di avere una casa, sebbene in coabitazione, ma anche di tornare nella sua città, Macerata.
 
Già oggi l’uomo potrà abitare per sei mesi, prorogabili per altri sei, in un appartamento messo a disposizione dai servizi sociali del Comune di Macerata: sarà in coabitazione con altre cinque persone che vivono le stesse difficoltà, e gli consentirà di rimettersi nelle condizioni di ripartire. Un piccolo miracolo della solidarietà e del senso di umanità. Uno dei tanti, che accadono in silenzio e fuori dalle luci dei riflettori, reso possibile proprio da quei cittadini lauretani che per primi gli hanno porto la mano. Con l’aiuto dei religiosi, dell’arcivescovo della città mariana e della Caritas l’uomo è potuto andare a sostenere i colloqui con gli operatori sociali. Ora ha trovato un tetto, il sessantenne, e potrà comprare da mangiare grazie a una tessera da esibire a un supermercato convenzionato. Il prossimo passo sarà un lavoro, magari socialmente utile, per cominciare a sentirsi di nuovo parte di una comunità.
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