Macerata, San Rocco, da ex chiesa a spazio polifunzionale: iniziati i lavori di riqualificazione da 1,6 milioni

L’assessore Iommi: «Auditorium da 100 posti»

Macerata, San Rocco, da ex chiesa a spazio polifunzionale: iniziati i lavori di riqualificazione da 1,6 milioni
Macerata, San Rocco, da ex chiesa a spazio polifunzionale: iniziati i lavori di riqualificazione da 1,6 milioni
di Mauro Giustozzi
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Domenica 21 Aprile 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 11:57

MACERATA - Partiti i lavori in centro storico per la riqualificazione dell’ex chiesa di San Rocco destinata a diventare un auditorium e a rivitalizzare l’intera zona compresa tra via Monachesi e vicolo Costa. L’intervento interessa il complesso degradato e fatiscente che si trova in vicolo Costa (di fronte alla birreria Il Pozzo) e viene svolto dallo studio Kalip-ingegneria architettura di Terni nell’ambito dell’appalto integrato vinto dal Consorzio Stabile Alta Val di Cecina e finanziato con risorse del Pnrr relative agli interventi di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale per un importo complessivo di un milione e 650mila euro.

Il piano

Il progetto prevede il restauro e recupero funzionale, il miglioramento sismico della struttura e l’installazione di tutti gli impianti necessari per la trasformazione d’uso dell’ex chiesa di San Rocco in uno spazio polifunzionale destinato all’attività convegnistica, espositiva, concertistica.

La conclusione dei lavori è prevista entro aprile 2025. «Si tratta di una struttura risalente al 1.500 che è stata più volte ristrutturata e successivamente è stata venduta ai privati che ne hanno fatte altre destinazioni - dice l’assessore all’Urbanistica, Silvano Iommi- come depositi, stalle, attività artigiane ed abitazioni. Finché non è stato poi letteralmente abbandonato e solo di recente è stato ceduto al Comune, nel 2015, come donazione da parte della ditta Simonetti che lo aveva acquistato a sua volta dalla famiglia Costa insieme all’area di Piediripa sulla quale c’è un accordo di programma tra Comune, Provincia e privato per trasformare quell’area da parzialmente a totalmente commerciale. Oltre agli extra oneri di urbanizzazione dell’area di Piediripa previsti dall’accordo ci fu anche questa donazione dell’ex chiesa di San Rocco».

Il manufatto

Trattandosi di un manufatto la cui struttura originaria risale al XVI secolo, gli interventi previsti saranno rispettosi della conservazione e valorizzazione dei caratteri costruttivi e tipologici originari. Le opere maggiori previste sulle strutture, oltre a quelle di carattere sismico, riguardano la rimozione delle tramezzature orizzontali e verticali stratificatesi incongruamente a seconda dei vari usi a partire dall’epoca napoleonica sino a oggi; il rifacimento della copertura in struttura lignea; la ridefinizione estetica degli interni attraverso materiali e colori appropriati; il miglioramento delle prestazioni acustiche della sala; il recupero delle facciate esterne in laterizio a vista; l’adeguamento impiantistico e la creazione di zone di servizio in prossimità del foyer, del palco e del soppalco. Un elemento di grande interesse e curiosità, inaspettato perché emerso solo in fase di rilievo strumentale del sottosuolo, sarà il recupero, con possibilità di fruizione, degli spazi ipogei che attraversano in modo sub-orizzontale l’intero sito di fondazione dell’edificio religioso.

Il programma

«Si tratta di un ulteriore intervento puntuale che si inserisce nel più vasto programma di attuazione del piano di recupero e valorizzazione in atto del patrimonio edilizio e urbanistico del centro storico – ricorda l’assessore Iommi - nella prospettiva, articolata e complessa, di ripotenziare la naturale e ancestrale carica magnetico-attrattativa del centro storico, inteso come vero museo diffuso della città, in grado di definirne la propria unicità storico-identitaria. La città capoluogo, infine, si arricchirà non solo di una ulteriore e tecnologicamente avanzata dotazione in grado di contenere circa 100 posti a sedere da connettere in rete con altri spazi analoghi già esistenti, ma avrà anche un potente simbolo generativo di ulteriore vitalità socio-economica-culturale nel centro storico».

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