Biglia nel risotto Bio: rotto un dente
Vuole essere risarcito. Ma non è facile...

Biglia nel risotto Bio: rotto un dente Vuole essere risarcito. Ma non è facile...
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Sabato 13 Gennaio 2018, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 11:17
MARCON - Doveva essere un tranquillo pranzo tra amici sul Grappa, a San Nazario (Vicenza), in una casa degli Alpini, ma all'arrivo del risotto è successo il fattaccio: una biglia trasparente di un centimetro di diametro, finita nel suo piatto tra i chicchi, gli ha reciso un dente. L'episodio è successo il 23 febbraio scorso, lo sfortunato protagonista è un 63enne di Marcon (Venezia).  Il gruppo di amici aveva preparato il riso, acquistato da uno dei presenti, cucinato con soffritto di cipolla e condito con olio e grana padano. Durante il pasto, però, il commensale avverte una fitta a un dente: si mette la mano in bocca e “pesca” una pallina traslucida, all'apparenza di vetro, del diametro esatto di 10,8 millimetri. Il dolore, accompagnato da sanguinamento, è tale che devono accompagnarlo subito da un dentista che, constatato il danno irrimediabile, non può che estrarre il premolare inferiore lesionato.

La sfera potrebbe essere stata contenuta all'interno del pacco di riso Arborio marca Crai Bio. Di certo c'è che la confezione è stata acquistata quello stesso giorno al negozio Crai Le Madonnette di Caerano San Marco, e debitamente conservata come prova, con il “corpo estraneo” e lo scontrino,priva di alcuna manomissione. Pagato il conto del dentista - tremila euro - l'uomo ha chiesto il rimborso al supermercato. Ma gli hanno tutti risposto picche. La Crai Secom si è affrettata a precisare che il riso incriminato è stato prodotto dalla Riso Scotti Spa, nello stabilimento di Pavia, e il legale di quest'ultima ha respinto ogni addebito di responsabilità per la sua assistita, asserendo che “i sistemi di controllo qualità della produzione che essa attua rendono impossibile il passaggio sulla linea di produzione di corpi estranei di quelle dimensioni”.

L'IPOTESI
Non ottenendo risposte, il 63enne, attraverso la consulente personale Daniela Vivian, ha deciso di affidarsi aStudio 3A. Lo studio, dopo aver ribadito la denuncia del fatto alla Crai Secom, al market Le Madonnette e alla Scotti, e aver ottenuto un nuovo diniego, ha deciso di vederci chiaro, affidando aun tecnico esperto un parere preventivo e un primo approfondimento sulla possibile natura della sfera. E dai primi esami a vista superficiale è emerso che la biglia non ha una sfericità perfetta ma presenta difetti visibili solo in controluce che potrebbero lasciar intendere che non sia nuova ma abbia “lavorato” prima di finire nella confezione di riso, potrebbe quindi trattarsi di un componente meccanico, come un cuscinetto a sfere, del macchinario di una linea produttiva. Se le ulteriori analisi confermeranno tale circostanza, e se l'azienda continuerà a non dare riscontri, Studio 3A è deciso ad andare fino in fondo per tutelare gli interessi del proprio assistito, ma anche dei consumatori in genere.
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