La salma è a Roma da venerdì La Procura capitolina deve decidere se accogliere o meno l'istanza presentata dalla famiglia

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Domenica 26 Marzo 2017, 05:00
IL DRAMMA
FERMO Ad alimentare i dubbi che crescono di ora in ora nei genitori di Giacomo Nicolai, distrutti dal dolore, spunta ora anche un video. Si tratta di un filmato di pochi secondi, una quindicina in tutto, girato sabato scorso, il 18 marzo, il giorno prima che si consumasse il dramma. Un filmato inviato dal giovane fermano, attraverso whatsapp, ad uno studente dell'università a Torino, suo amico. In quei pochi frammenti si sente la voce di Giacomo, si vede il ragazzo a spasso per le vie di Valencia, si avverte il tono festoso e allegro del giovane fermano, felice di mostrare all'amico quello che stava vivendo. Un documento di cui la famiglia è venuta a conoscenza una volta rientrata in Italia e che può rivelarsi importantissimo. Non solo perché è l'ultima testimonianza di Giacomo da vivo ed ha quindi in valore affettivo inestimabile ma anche perché rafforza i genitori del ragazzo nella convinzione che via via si è fatta largo nel loro cuore ovvero che quanto accaduto a Valencia non può essere liquidato in fretta come un suicidio.
Particolari importanti
Se nelle prime ore dopo la tragedia, in preda a un forte stato di choc e dolore, papà Stefano, bancario in servizio nella filiale di Montegiorgio della Carifermo e mamma Erminia Fidanza, avvocatessa molto nota in città, hanno preso atto della versione fornita con tanta convinzione dagli inquirenti spagnoli ovvero che Giacomo si sia autoinflitto quelle tre coltellate al petto che lo hanno ucciso, con il passare delle ore il loro atteggiamento è cambiato. Facendo mente locale su alcuni particolari dei giorni precedenti, ascoltando i racconti degli amici, che si sono tutti subito messi a disposizione della famiglia, pensando e ripensando a tutti i dettagli acquisiti, compreso l'ultimo ovvero questo video girato poche ore prima del disastro, molte cose non tornano.
L'autopsia
«I genitori di Giacomo - ha spiegato l'avvocato Igor Giostra, incaricato dalla famiglia di seguire l'evolversi della vicenda - vogliono togliersi ogni dubbio. Abbiamo chiesto per questo una nuova autopsia e stiamo cercando di ricostruire cosa sia realmente accaduto». L'istanza per la ripetizione dell'esame autoptico è stata depositata venerdì alla Procura di Roma. Saranno i magistrati capitolini a decidere se accogliere o meno la richiesta della famiglia. Per il momento non ci sono notizie su questo fronte, forse qualcosa si muoverà già domani. La salma di Giacomo intanto è rientrata dalla Spagna con un volo atterrato venerdì sera nella capitale. Vanno sbrigate le formalità legate allo sdoganamento e soprattutto bisognerà vedere se si rifarà l'autopsia. In tal caso l'esame verrà effettuato a Roma, con i consulenti nominati dalla Procura e dalla famiglia di Giacomo. Solo dopo si potrà organizzare il rientro a Fermo e il funerale del ragazzo.
Lolita Falconi
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