Gli studenti chiedono più aiuti ma i docenti controbattono: «Facciamo il possibile ma loro spesso non ci seguono»

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Domenica 26 Marzo 2017, 05:00
L'ALLARME
ASCOLI La Guardia di Finanza fuori dalla scuola, un 16enne viene trovato in possesso di una piccola quantità di hashish. Gli agenti si spostano poi presso l'abitazione del ragazzo: è lui stesso a consegnare altri 10 grammi della stessa sostanza durante la perquisizione. Il giovane collabora, poi però all'improvviso il dramma: il ragazzo si lancia dal balcone del terzo piano della palazzina, inutile la disperata corsa verso l'ospedale. La tragedia è accaduta poco più di un mese fa a Lavagna, un comune di circa 13mila abitanti della città metropolitana di Genova. Si scoprirà poi che a chiedere l'intervento della Guardia di Finanza fuori dalla scuola era stata proprio la madre della giovane vittima. Una vicenda che è riecheggiata per tutta la penisola e ha riportato all'attenzione il legame che intercorre tra i ragazzi e la droga.
La situazione ad Ascoli
Ad Ascoli la situazione non è diversa dalle altre realtà italiane. Se all'interno delle scuole è più difficile trovare certe sostanze, basta uscire fuori dalle mura delle stesse per rendersi conto che la questione è tutt'altro che marginale. Se non altro però, gli istituti fanno il possibile per prevenire certi comportamenti ed educare i ragazzi: «Siamo molto sensibili su questo argomento», dichiara la vicepreside del Liceo Scientifico Orsini, Paola Mandrelli. «I nostri docenti non si occupano solo di educazione alla salute, ma anche di cittadinanza attiva. Siamo da sempre disponibili ad approfondire tali tematiche anche con progetti pomeridiani. E c'è uno psicologo sempre a disposizione dei ragazzi». Sulla stessa lunghezza d'onda il vicario dell'ITS Mazzocchi, Antonio Colaianni: «Nella nostra scuola vengono invitati esperti per dare informazioni appropriate su questo argomento. Sono attivi anche alcuni progetti, come il Peer Education, per la salvaguardia degli studenti». Già, il Peer Education. Che però, in realtà, non si occupa in maniera specifica della questione droga. «È un progetto di prevenzione su argomenti come fumo e malattie sessualmente trasmissibili, ma non si parla di droga o sostanze stupefacenti», spiega infatti Giulia Tempestilli, rappresentante dell'istituto Umberto I. «Credo dovrebbe esserci da parte della scuola più aiuto e più impegno nell'informare noi giovani su questo aspetto».
La richiesta
Gli studenti chiedono maggior presenza da parte degli istituti, i docenti controbattono assicurando di fare tutto il possibile: «La situazione viene costantemente monitorata e tenuta sotto controllo», afferma Maria Luisa Bachetti, dirigente scolastico dell'Istituto agrario Celso Ulpiani e dell'istituto comemrciale e per geometri Umberto I. «Si sente spesso parlare dei problemi di droga a scuola, ma noi non abbiamo avuto simili riscontri. Facciamo davvero il possibile per aiutare i ragazzi, naturalmente anche nei nostri istituti è garantita la presenza di almeno uno psicologo per chiunque abbia voglia di affrontare simili argomenti».