Vaccini, in arrivo un'altra tegola: i medici di base ora frenano e chiedono anche lo scudo penale

Vaccini, in arrivo un'altra tegola: i medici di base ora frenano e chiedono anche lo scudo penale
Vaccini, in arrivo un'altra tegola: i medici di base ora frenano e chiedono anche lo scudo penale
di Francesca Pasquali
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Martedì 16 Marzo 2021, 03:25

FERMO - Si fa sempre più impervia la strada verso l’immunità dal Covid. Le vaccinazioni proseguono a rilento e, adesso, rischiano di bloccarsi. Ancor prima di entrare in campo, i medici di base minacciano di incrociare le braccia. Le inchieste partite dopo la morte di alcune persone a cui era stato somministrato l’AstraZeneca, hanno messo sul chi va là i camici bianchi. Che, prima di cominciare a vaccinare, vogliono essere sicuri di non andarci di mezzo nel caso qualcosa andasse storto.

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«Non ce la sentiamo di esporci all’attenzione della magistratura, laddove venisse fuori un effetto collaterale serio.

Ci servono serenità e tranquillità per poter vaccinare. Siamo pronti a farlo, ma non deve esistere che l’attenzione, in caso di reazioni pesanti, si focalizzi sulla medicina generale». A parlare è il segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Paolo Misericordia.

Dopo il tira e molla con la Regione, la strada per l’ingresso dei medici di famiglia nel percorso vaccinale sembrava spianata. In settimana, dovrebbero ricevere le prime dosi, ma, a questo punto, il condizionale è d’obbligo. «Siamo pronti a partire dalla prossima settimana, ma a patto di avere uno scudo penale che ci tuteli. Che non significa essere affrancati da qualsiasi responsabilità, che rimarrebbe di fronte all’atto medico, ma non essere chiamati a rispondere di un effetto collaterale, tra l’altro previsto e per il quale il paziente offre un consenso», spiega Misericordia.

Ma se la questione non si sbloccherà, le vaccinazioni rischiano una pesante battuta d’arresto. In base all’accordo con la Regione, in questa fase, i medici di famiglia dovrebbero vaccinare gli ultraottantenni autosufficienti e no. Il problema si pone per questi ultimi. Per l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, gli over 80 “ultrafragili” dovrebbero essere vaccinati con l’AstraZeneca, visto che gli approvvigionamenti degli altri due vaccini – lo Pfizer e il Moderna – scarseggiano. Notizia che non è stata presa bene dai famigliari degli anziani, che hanno intasato i centralini dell’Asur fermana di “no” senza appello. Nettamente contrario a usare l’AstraZeneca sui “grandi anziani” allettati anche Misericordia. Ma il problema, almeno a stretto giro, non si porrà. Come riferiamo in Regione la sospensione, ieri, del vaccino da parte dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha, infatti, rimescolato le carte.

Se lo stop dovesse durare a lungo e, nel frattempo, non arrivassero scorte di altri vaccini, andrebbero avanti solo gli over 80 autosufficienti. Non si scompone, almeno per adesso, il direttore dell’Area vasta 4. «La sospensione del vaccino AstraZeneca in tutta Italia – spiega Licio Livini – non stravolge il nostro programma». Finora, nel Fermano, con l’AstraZeneca sono stati vaccinati le forze dell’ordine, il personale di pubblica sicurezza e una parte di quello scolastico. Per i primi due, le somministrazioni sono terminate giovedì scorso, con parecchi rifiuti e richieste di riprogrammazione per un altro vaccino. Per gli altri, sono sospese da venerdì e dovrebbero riprendere, a Petritoli, lunedì prossimo.

Proseguono, invece, le vaccinazioni degli ultraottantenni (seconde dosi ad Amandola e prime e seconde dosi a Montegranaro). «Per queste categorie – fa sapere Livini – abbiamo continuato anche oggi (ieri, ndr), come lo scorso fine settimana, a utilizzare esclusivamente vaccini a Rna messaggero, quindi Pfizer e Moderna. Per quanto riguarda le vaccinazioni a domicilio, che non sono ancora iniziate, siamo in attesa di indicazioni». Sempre in affanno, intanto, il “Murri”. Ieri, all’ospedale di Fermo i pazienti positivi erano 74. Tutti occupati i 13 posti di Terapia intensiva. Dodici i ricoverati in Area semintensiva, 44 in Malattie infettive, 5 in Pronto soccorso.

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