Fermo, trovato senza vita a Valencia
Il tragico Erasmus di Giacomo

Fermo, trovato senza vita a Valencia Il tragico Erasmus di Giacomo
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 17:32

FERMO - Amava il mare, nel suo cuore c’era la barca a vela, passione che condivideva con il padre. Lo amava al punto che quando era arrivato a Valencia per trascorrere un periodo di studio grazie al progetto Erasmus, aveva cercato e trovato un appartamentino non distante dal litorale In quell’appartamento, che divideva insieme ad altri giovani studenti d’Europa, Giacomo Nicolai, 24 anni, è stato trovato privo di vita lunedì dai suoi coinquilini. 
Un dramma che è arrivato nel volgere di pochi istanti in Italia, a Fermo, dove risiede la sua famiglia. Una telefonata, poche parole, per informare i genitori del ragazzo che subito si sono organizzati per partire alla volta della Spagna. Sul luogo della tragedia è intervenuta per un sopralluogo la polizia spagnola e del caso si è subito interessata la magistratura del posto che ha aperto un’inchiesta e informato le autorità consolari, l’ambasciata di Madrid e, di riflesso, la Farnesina. Nella giornata di ieri è stata eseguita l’autopsia. Un esame accurato per escludere la mano di terzi su questa morte che è arrivata per tutti come un fulmine a ciel sereno. La salma verrà riconsegnata alla famiglia nelle prossime ore. Una volta sbrigate le formalità burocratiche, potrà fare rientro in Italia. Secondo le previsioni avverrà non prima di martedì, mercoledì della prossima settimana. 

 

Giacomo viveva a Valencia in un appartamento condiviso con altri giovani che come lui erano in Spagna con il progetto Erasmus. Aveva una stanza tutta sua e lì è stato trovato morto. Sono in corso tutti gli accertamenti del caso, l’indagine è ancora aperta anche se dall’esame autoptico e dai primi riscontri scientifici sarebbe escluso il coinvolgimento di terze persone nella sua morte. Nella stanze non sono stati trovati scritti o altri elementi che potessero spiegare l’accaduto. 

La Farnesina, attraverso il personale dell’ambasciata e del consolato, si è costantemente tenuta informata e ha anche messo a disposizione dei genitori un interprete e un avvocato per agevolare tutte le varie operazioni. Sono stati sentiti dalle autorità giudiziarie di Valencia anche gli amici e le persone che avevano trascorso con lui le ultime ore di vita (pare che Giacomo fosse stato ad una festa con un’amica) per cercare di avere un quadro più approfondito della situazione anche emotiva che attraversava il giovane ma non sono emersi elementi significativi che potessero spiegare l’accaduto. Sotto choc i genitori del giovane. La mamma, Erminia Fidanza, è un’avvocatessa del Foro di Fermo molto conosciuta in tutto il territorio, il padre Stefano è un bancario della Carifermo ora in servizio alla filiale di Piane di Montegiorgio. Due professionisti stimati intorno ai quali si sono stretti parenti e amici in un abbraccio sincero, per testimoniare vicinanza e profondo rispetto per il momento di grande dolore che stanno vivendo. Centinaia i messaggi di cordoglio arrivati ai genitori di Giacomo, entrambi in Spagna in queste ore, alle sorelle del ragazzo e agli altri parenti. 

Grande incredulità tra gli amici fermani. Giacomo aveva studiato ingegneria per la laurea triennale alla Politecnica delle Marche, Poi, l’anno scorso, il trasferimento a Torino per la laurea specialistica e il viaggio-studio in Spagna per arricchire il suo bagaglio già ricchissimo di conoscenze.

Si era iscritto al gruppo giovani di Forza Italia e aveva partecipato attivamente alla vita del partito fino alla partenza per il Piemonte. «L’avevamo visto l’ultima volta a Natale, aveva partecipato ad un coordinamento - raccontano commossi i giovani del gruppo -. Certo, con il fatto che si era trasferito fuori per studio non era più assiduo come un tempo. Però Giacomo è sempre stato propositivo, attivo, positivo». Era colto, curioso, sempre attento. Era preparatissimo, all’università aveva una media altissima. L’ultimo esame lo aveva dato in fretta per poter partire per la Spagna, stava già scrivendo la tesi. Aveva vinto borse di studio per merito. Un orgoglio vero per i genitori che sognavano per lui, come tutte le mamme e i papà, un futuro felice.

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