Fermo, conto prosciugato agli zii:
nipote e notaio rinviati a giudizio

Fermo, conto prosciugato agli zii: nipote e notaio rinviati a giudizio
di Luciano Sgambetterra
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Venerdì 30 Novembre 2018, 11:44
FERMO - Circonvenzione di incapace, appropriazione indebita e falso ideologico in atto pubblico. Con queste accuse il giudice per le udienze preliminari, Marziali, ha rinviato a giudizio la donna fermana che, secondo il castello accusatorio, avrebbe prosciugato i conti degli anziani zii per circa mezzo milione di euro e con lei anche il notaio che ha redatto gli atti. Il Gup ha fissato l’udienza per l’apertura del dibattimento a settembre 2019.
 
La nipote di una anziana coppia fermana, avrebbe prosciugato l’intero conto dei parenti: quasi mezzo milione riuscendo a convincere lo zio, malato e pare incapace, a cambiare testamento a suo favore oltre a firmarle una procura speciale che le ha consentito di movimentare il conto. La vicenda risale al 2017 quando un’anziana della borghesia fermana, affetta da non pochi acciacchi fisici ma ancora lucidissima, ha scoperto che la nipote aveva prelevato i soldi che lei e suo marito, poi deceduto, avevano accumulato nel corso degli anni e depositati su un conto bancario. L’anziana si è rivolta a un legale che ha presentato un esposto denuncia in procura. L’anziana zia ha accusato la nipote di aver manovrato fino a prosciugare tutto il conto in banca, diventando anche erede di un consistente patrimonio immobiliare. La procura ha avviato indagini chiedendo il rinvio a giudizio degli indagati, e cioè della nipote e del notaio che ha redatto gli atti. L’anziana coppia fermana viveva una vita agiata grazie a rendite che le avevano consentito di accumulare una cospicua somma in banca.

Alcuni mesi fa lo zio, ultraottantenne e da tempo malato, è deceduto. Non prima però di essere andato presso lo studio di un notaio accompagnato dalla nipote, dove, secondo l’accusa della zia, gli avrebbe fatto modificare il testamento e firmare una speciale procura a suo favore. Sono passati alcuni mesi e nessuno si era accorto di nulla fino a quando l’anziana zia, accudita da una badante, si è trovata in difficoltà economiche. Poi, subito dopo una verifica, il quadro si è fatto più chiaro e la zia ha appreso che il conto era stato di fatto azzerato scoprendo che il marito poco prima di morire era stato portato presso un notaio dove avrebbe firmato alcuni documenti. L’anziana era difesa dall’avvocato Lorenzo Lazzarini, la nipote dagli avvocati Francesco De Minicins e Carlo Piersantelli mentre il notaio era difeso dall’avvocato Filippo Polisena.

I legali della difesa hanno sempre parlato di una «questione spiacevole fondata su grossolani travisamenti. «Lo zio - dice il legale Francesco De Minicis - nominò erede la nipote in piena lucidità e consapevolezza dal momento che la nipote aveva salvato la vita sia a lui che alla stessa zia in una circostanza ben precisa. Tra l’altro anche la vecchia zia aveva nominato erede la nipote, poi però c’è stato un ripensamento della donna e di questo la nipote ne deve prendere atto sul piano civile. Ma la signora non può certo pretendere di modificare le volontà del marito dopo la sua morte. Speriamo comunque di arrivare a un accordo come si conviene tra una zia e la sua nipote prediletta».
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