Quota 100, ecco come andare prima
in pensione con 8 mosse

Quota 100, ecco come andare prima in pensione con 8 mosse
Quota 100, ecco come andare prima in pensione con 8 mosse
di Mario Fabbroni
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Gennaio 2019, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 11:35

Chi vuole presentare domanda per accedere alla pensione anticipata con la cosiddetta Quota 100 oppure con le altre misure previste dal decretone del Governo può farlo: anzi, dai ieri (primo giorno indicato dall’Inps) sono stati già 800 i cittadini che hanno inviato la loro richiesta seguendo le istruzioni fornite sul sito dell’istituto previdenziale. «Il prossimo obiettivo è Quota 41 - ha detto Salvini -. Quota 100 infatti è solo la prima di cinque manovre che puntano tutto sugli italiani e sul rispetto dei loro diritti. Abbiamo messo un primo mattone sulla Fornero. Sono stati quasi otto mesi di lavoro entusiasmante, faticoso, con tanti amici nel Paese e qualche avversario nei salotti buoni. Preferisco avere tanti amici tra gli italiani e qualche problema con chi riguarda il passato». Da ieri è anche possibile ripresentare domanda per il riconoscimento dell’accesso all’Ape sociale, il sussidio verso la pensione per gli over 63 in condizioni di disagio. La misura era scaduta a fine 2018 ma il decreto del Governo su Quota 100 l’ha prorogata fino alla fine del 2019.

CHI E' INTERESSATO
La legge prevede l’accesso al trattamento di pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi e fissa il requisito contributivo per conseguire il diritto alla pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, per il periodo 2019-2026. Inoltre viene stabilito che le lavoratrici che hanno maturato (entro il 31 dicembre 2018) un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età anagrafica minima di 58 anni (se dipendenti) e di 59 anni (se autonome) possono accedere alla pensione anticipata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dalla cosiddetta opzione donna.



LE FINESTRE
In base alla legge è prevista una finestra trimestrale per i lavoratori privati, che quindi potranno lasciare il lavoro da aprile, e un’altra semestrale per i dipendenti pubblici. Per la Scuola la prima finestra è fissata a settembre con domande entro il 28 febbraio. In pratica chi aveva i requisiti già prima del 31 dicembre 2018 potrà andare in pensione il 1 aprile se lavora nel privato e il 1 agosto se fa parte della Pubblica Amministrazione.

VIA UN MILIONE
«Con questo provvedimento diamo la possibilità, nel triennio 2019-2021, a un milione di persone, di cui 350mila donne, di poter andare in pensione con 62 anni e 38 di contributi, 5 anni prima di quanto avveniva in precedenza. E non si tratta di un provvedimento assistenzialistico ma piuttosto di un intervento che punta a un ricambio generazionale nel mercato del lavoro», ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon.

LE DOMANDE
In base a quanto comunicato dall’Inps, le domande per Quota 100 possono essere presentate telematicamente, se si è in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall’Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi), compilando il modulo disponibile on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. In alternativa le domande possono essere presentate anche attraverso i Patronati e gli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’INPS o, in alternativa, utilizzando i servizi del Contact center.

SPERANZE DI VITA
Chi sceglie il trattamento pensionistico anticipato, deve essere consapevole che vedrà congelarsi i requisiti in vigore fino al 2018 per l’uscita dal lavoro: ovvero 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. In pratica non scatta l’incremento di cinque mesi (la cosiddetta speranza di vita) applicato dal 1 gennaio 2019 all’età per la pensione di vecchiata, passata a 67 anni. Niente adeguamento all’aspettativa di vita neppure per quella categoria di lavoratori che vanta almeno un anno di versamenti prima dei 19 anni: il requisito contributivo resta fissato a quota 41 anni, ovviamente sempre in riferimento al periodo di stop degli adeguamenti (dal 2019 al 2026).

RISCATTO LAUREA
Cambiano le regole per far valere alcuni periodi di vita del lavoratore ai fini del calcolo pensionistico. La novità più rilevante riguarda ad esempio la laurea: viene inftti offerta a coloro che hanno meni di 45 anni d’età la possibilità di riscattare il periodo degli studi versando un contibuto più baso (ovvero pari a cinca 5200 euro per ogni anno considerato) invece di quello che viene parametrato alla retribuzione lavorativa. Il periodo di studi considerto valido dev’essere dal 1995 in poi.

STATALI, ANTICIPO TFR
«Abbiamo colto l’occasione per consentire ai lavoratori pubblici di poter avere da subito, appena andati in pensione, un anticipo fino a 30 mila euro netti del proprio Tfr. Questo anziché aspettare 2-3 anni come accade per chi va in pensione con la riforma Fornero o 5-6 anni per chi anticipa con quota 100. È una misura che permetterà nel 2019 di far arrivare almeno 5 miliardi di euro di liquidità nell’economia del Paese», ha detto il viceministro all’Economia,Massimo Garavaglia.

L'ASSISTENZA
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, in attesa della prassi attuativa (si attende la circolare), ha pubblicato l’approfondimento contenente le prime FAQ: da Quota 100 all’Opzione Donna, dal congelamento della speranza di vita per la pensione anticipata fino ai nuovi riscatti di laurea agevolati.

Domande e risposte che sintetizzano gli effetti sul panorama dei pensionamenti e degli esodi aziendali delle Gestioni Inps. Particolare attenzione è riservata alla nuova pensione in Quota 100, che offrirà un anticipo sostanzioso (almeno 5 anni rispetto alla pensione di vecchiaia, fino a 4 anni e 10 mesi rispetto alla pensione anticipata ordinaria) e nuovi scenari di esodo aziendale.

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