L'Ocse: cresce il divario tra ricchi
e poveri. Utile una tassa patrimoniale

L'Ocse: cresce il divario tra ricchi e poveri. Utile una tassa patrimoniale
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Giovedì 12 Aprile 2018, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 13:42
Pochi ricchi e sempre più ricchi in Italia secondo l'Ocse, che consiglia anche una ricetta per il Belpaese: l'introduzione di un regime fiscale patrimoniale. Secondo l'Ocse l'Italia è uno dei Paesi dove, dopo
la crisi economica dell'ultimo decennio, la disuguaglianza sociale è più aumentata e dove la concentrazione di ricchezza verso l'alto è diventata più evidente.

Lo scrive l'Ocse nel rapporto 'The Role and Design of net wealth taxes' pubblicato oggi. Nello studio, l'organizzazione spiega quindi che uno dei modi per ridurre più velocemente i divari di ricchezza è l'imposizione della tassa patrimoniale.  L'Ocse esamina l'utilizzo della patrimoniale - attualmente e storicamente - nei Paesi membri ed evidenzia tutti i pro e i contro della tassa. I risultati indicano che, in generale, la necessità di adottare «una tassa sulla ricchezza netta» è minima nei Paesi dove sono applicate su larga scala le tasse sui redditi e sui capitali personali, comprese le imposte sulle plusvalenze, e dove le tasse di successione sono ben disegnate. In questi casi la patrimoniale potrebbe avere effetti addirittura «distorsivi».

Al contrario, potrebbe funzionare ed essere utile dove la tassa di successione non esiste e dove le imposte sui redditi sono particolarmente basse. «Per esempio - si legge nel rapporto - una tassa sulla ricchezza netta potrebbe avere effetti distorsivi più limitati ed essere più giustificata se utilizzata per favorire la progressività nei Paesi dove l'imposta sui redditi personali è relativamente bassa. In pratica, ciò implica che nei Paesi con sistemi di imposizione duale che tassano i redditi da capitale a tassi piatti (e spesso bassi) o in Paesi in cui i guadagni in conto capitale non sono tassati, ci può essere una giustificazione più forte a riscuotere un'imposta patrimoniale.

Un'argomentazione simile può valere anche per i paesi che non impongono tasse di successione sulle eredità». Inoltre, scrive ancora l'Ocse, «oltre alle considerazioni fiscali, potrebbe esserci anche una maggiore giustificazione per un'imposta patrimoniale netta in un Paese che mostra alti livelli di disuguaglianza della ricchezza come un modo per ridurre i divari a un ritmo più veloce».

Analizzando l'andamento negli ultimi anni della distribuzione del reddito e della ricchezza a livello internazionale,
l'organizzazione sottolinea quindi che «dopo la crisi, sono proseguite le tendenze verso una maggiore disuguaglianza di ricchezza. Dati comparabili per sei paesi Ocse (Australia, Canada, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti) indicano che, dalla crisi, la concentrazione di ricchezza al vertice è aumentata in quattro di essi (Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti Stati e il Regno Unito), mentre la disparità di ricchezza nella parte inferiore della distribuzione è aumentata in tutti i paesi  tranne il Regno Unito».
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