Melegatti, il caffè Hausbrandt prova
a salvare la colomba con un milione

Melegatti, il caffè Hausbrandt prova a salvare la colomba con un milione
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Giovedì 8 Febbraio 2018, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 19:31
TREVISO - Colombe di Pasqua salve forse alla Melegatti, grazie all'intervento del gruppo del caffè Hausbrandt. L'azienda trevigiana (fondata nel 1892 a Trieste, ma da tempo radicata in Veneto con sede a Nervesa della Battaglia) ha infatti avanzato al tribunale di Verona una formale manifestazione di interesse per la famosa casa del pandoro che da tempo sta attraversando una difficilissima situazione, aggravatasi nell'ultimo anno.

L'azienda veneta ha già fatto pervenire al giudice un milione di euro per finanziare la campagna pasquale di Melegatti, che sarebbe dovuta partire subito dopo l'Epifania, ma che invece è ancora ferma in seguito alla mancata definizione dell'accordo quadro con il fondo maltese Abalone, che aveva sostenuto la campagna di Natale mettendo a disposizione 1,275 milioni di euro e consentendo ai pandori di arrivare sul mercato e ai dipendenti di non perdere il posto di lavoro.

«Melegatti continua con la trattativa in via esclusiva con il gruppo Hausbrandt», ha confermato in una nota ilgruppo che produce il pandoro la manifestazione d'interesse da parte dell'azienda di caffè. Il comunicato di Melegatti conclude «auspicando che a brevissimo riprenda l'attività produttiva per la campagna di Pasqua ormai imminente». 

L'operazione del Gruppo Hausbrandt Trieste 1892 Spa, presieduto da Fabrizio Zanetti che ha acquisito la procura
generale per la campagna pasquale di Melegatti, prelude a un matrimonio tra le due aziende. L'intento del giovane
imprenditore trevigiano, si legge infatti in una nota, «è quello di rilevare l'azienda per risanarla, garantendo una continuità industriale e creando un grande gruppo "Made in Veneto" per proporre al consumatore di oggi e soprattutto di domani una selezione di prodotti e abbinamenti, mixando le potenzialità di entrambe le realtà».

L'intento è quello di far ripartire in tempi brevissimi la produzione. Intanto il previsto tavolo di concertazione con
Abalone Asset Management convocato a Venezia dall'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, con i vertici dell'azienda dolciaria, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e i due commissari giudiziali alla luce degli ultimi sviluppi è stato rinviato al 16 febbraio. «Una bella operazione che nasce sotto una buona stella», commenta il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, «che coniuga e salvaguardia il meglio della tradizione e dell'imprenditoria veneta».


 
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