Conguaglio del gas da infarto: 46mila
euro. Ma non si arrende, maxi sconto

Conguaglio del gas da infarto: 46mila euro. Ma non si arrende, maxi sconto
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Venerdì 22 Settembre 2017, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 17:49
TREVISO - Quando nel 2012 aveva ricevuto quella bolletta di conguaglio del gas, non poteva credere ai propri occhi. Eppure l’importo contenuto nella fattura non dava spazio a interpretazioni: 46.015,28 euro da pagare per consumi domestici. Da lì, F.P., 67enne ingegnere residente in centro a Treviso, ha cominciato la sua battaglia personale con Enel, riuscendo però a ottenere solo la concessione di un’ampia rateizzazione di quella somma da capogiro. Ora, però, l’ingegnere trevigiano, che nel 2015 si è affidato all’ufficio legale dell’Adico, ha finalmente ottenuto giustizia grazie al lungo e laborioso lavoro dell’associazione. Enel, infatti, ha riconosciuto che i consumi contestati erano effettivamente esagerati e, dopo nuovi ricalcoli, ha provveduto a stornare dalla bolletta 35 mila euro.

La fattura di oltre 46 mila euro, relativa a un conguaglio per il periodo 2009-2012, è stata probabilmente causata dal cambio del contatore effettuato dal distributore (cioè da colui che gestisce il contatore stesso) proprio nel 2012. “Le ragioni di quella bolletta esorbitante devono essere ancora del tutto chiarite – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Anche se, come succede spesso, la cifra è probabilmente conseguenza del cambio di contatore effettuato senza la lettura di chiusura. Il nostro ufficio legale, però, ha lavorato molto per farsi fare il ricalcolo del conguaglio e alla fine abbiamo ottenuto un risultato straordinario”.

L’associazione, a partire dal 2015, ha svolto una incessante attività, soprattutto nei confronti dell’Autorità garante per l’Energia la quale ha chiesto al distributore, in via del tutto eccezionale, di valutare con il nuovo contatore quali fossero mediamente i consumi del 67enne trevigiano. A quel punto, è stato effettuato il ricalcolo per il periodo 2009-2012 e così dalla bolletta di 46 mila euro ne sono stati tolti 35 mila. “Queste vicenda – commenta ancora Garofolini – dimostra che contestare una bolletta che si ritiene ingiusta non è per niente tempo perso, anzi. I fornitori possono sbagliare e quindi l’utente deve far valere i propri diritti”.
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