Trento, l'orsa Daniza
uccisa dal narcotico

Trento, l'orsa Daniza uccisa dal narcotico
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Giovedì 11 Settembre 2014, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 15:52
TRENTO - L'orsa Daniza non sopravvissuta alla narcosi che stata effettuata nella notte per catturarla. A comunicarlo la Provincia di Trento.

Si tratta dell'orso che a Ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aveva ferito un uomo nei boschi del Trentino.





La cattura Le informazioni sulle operazioni di cattura dell'orso sono state fornite dalla Provincia di Trento in una nota, in cui viene spiegato: «In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa, che tuttavia non è sopravvissuta».



Il decesso «È stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo - aggiunge la Provincia - anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurare il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d'emergenza». La Provincia conclude spiegando che dell'episodio sono stati informati il ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'Autorità giudiziaria. Per Daniza l'autopsia è prevista già in giornata.



La polemica Il decesso dell'animale ha immediatamente scatenato una bufera di reazioni. Nelle settimane scorse molte associazioni animaliste si erano mobilitate contro la cattura dell'orsa. Su Twitter spopola l'hashtag #iostoconDaniza e si moltiplicano i messaggi di condanna per la morte del mammifero.



Gli esperti Triste fine per l'orsa Daniza, morta oggi durante la cattura avvenuta per volere della Provincia di Trento, dopo che ad agosto l'animale aveva aggredito una persona per proteggere i propri cuccioli. Il plantigrado è deceduto dopo essere stato anestetizzato, una procedura che «è sempre rischiosa negli animali selvatici, per due ragioni: lo stress che può provocare e l'assenza di controlli preventivi che avvengono invece quando una persona, o anche un cane o un gatto domestico si sottopongono a un intervento che richiede la sedazione». Lo spiega all'Adnkronos Salute Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi). «I veterinari lo sanno bene - prosegue l'esperto - Questo tipo di anestesie sono sempre rischiose perché l'animale subisce uno stress importante, anche per lo 'sparò dell'anestetico che è necessario effettuare per raggiungerlo (telenarcosi) e le complicanze che l'anestesia può comportare quando non è possibile eseguire test prima di agire: l'orsa potrebbe aver avuto un problema cardiaco o metabolico sottostante che era impossibile rilevare senza analisi accurate pre-anestesia. La dose di farmaco che si utilizza per addormentare gli animali selvatici è comunque standard e dipende dal peso del soggetto». Quanto ai cuccioli che Daniza lascia, «probabilmente potrebbero avere qualche problema perché gli orsi hanno bisogno di parecchio tempo per capire come si sopravvive, per imparare dalla mamma a cacciare e a procacciarsi il cibo. Un distacco così immediato non avviene mai in natura: gli allontanamenti sono più graduali e, anche se i piccoli sono abbastanza grandi, un evento così immediato per loro potrebbe essere scioccante», conclude Melosi.




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