Yara, Bossetti condannato all'ergastolo
Impassibile davanti al verdetto

Yara, Bossetti condannato all'ergastolo Impassibile davanti al verdetto
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Venerdì 1 Luglio 2016, 20:36 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 15:44
BERGAMO - Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo dai giudici della Corte d'Assise di Bergamo per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio avvenuto il 26 novembre del 2010.  Bossetti è stato anche assolto dall'accusa di calunnia «perchè il fatto non sussiste» ai danni di un collega verso il quale, secondo l'accusa, avrebbe cercato di indirizzare le indagini. I giudici non hanno applicato l'isolamento diurno per sei mesi, unitamente all'ergastolo, come chiesto, invece, dal pm Letizia Ruggeri. Bossetti è rimasto impassibile Massimo Bossetti alla lettura della sentenza che lo ha condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio.

«È stata una mazzata grossissima, avevo fiducia nella giustizia». È lo sfogo di Massimo Bossetti dopo la condanna all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio così come riportato dai suoi legali, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini. I due legali hanno detto che «è come se gli fosse piombato una carro armato sulla testa».


Tre mesi perché il cadavere di Yara Gambirasio venisse ritrovato, sei anni per arrivare alla prima sentenza: l'ergastolo nei confronti nell'unico imputato, il muratore Massimo Bossetti. 

Yara, 13enne ginnasta senza grilli per la testa, scompare il 26 gennaio 2010 a pochi a pochi metri da casa - Brembate di Sopra, nel Bergamasco - e il suo corpo viene scoperto in un campo distante una decina di chilometri da lì, tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011. 

Dopo una falsa pista - l'arresto del manovale marocchino Mohamed Fikri, incastrato da una errata traduzione - del caso si torna a parlate a settembre 2012. La monumentale mappatura genetica porta ad un sospetto, l'unico il cui Dna corrisponda a quello ritrovato su Yara. 

È Massimo Bossetti, figlio illegittimo di Ester Arzuffi una casalinga di Gorno, un paese vicino. La donna negherà sempre la relazione extraconiugale. Il 16 giugno 2014 Bossetti viene arrestato: ha 43 anni, tre figli e un moglie, Marita, che - malgrado il rapporto coniugale travagliato - lo difenderà sempre. 

Il suo Dna - prelevato due giorni prima con la scusa di un test all'etilometro - corrisponde a quello sui leggins della ragazzina. Lui non chiede il rito abbreviato e negherà sempre di aver mai avuto a che fare con la 13enne. In questi sei anni, oltre alla tragedia della morte, c'è stato un po' di tutto: vite personali rovistate fin nel profondo, dagli amori illegittimi alle corna, le minacce e le percosse ai parenti dell'imputato. 

Ma soprattutto furiosi scontri tra gli avvocati della difesa - che sconfessano la prova regina del Dna - e l'accusa, il pm Letizia Ruggeri che considera l'impianto investigativo solidissimo e Bossetti un mentitore incallito.
Su tutto l'assordante silenzio dei coniugi Gambirasio, che da sei anni aspettano solo giustizia. 
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