Falsi rimborsi per malati in dialisi
Impiagata Asl ruba 311mila euro

Falsi rimborsi per malati in dialisi Impiagata Asl ruba 311mila euro
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Lunedì 24 Ottobre 2016, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 18:19
TIVOLI - Faceva figurare rimborsi dell'Asl per trasporto di malati in dialisi, ma di fatto li incassava sui suoi conti correnti attraverso prestanome. I carabinieri della Stazione di Tivoli coordinati dal locale Comando Compagnia e sotto l'egida della locale Procura della Repubblica, hanno arrestato lo scorso 18 ottobre una impiegata della Asl Roma 5 di Tivoli, in applicazione dell' ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dall'Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli. La donna con fraudolenti mandati di pagamento si sarebbe appropriata di una somma di denaro pari a 311mila euro, distraendoli dalle casse della medesima azienda sanitaria pubblica.

I militari dell'Arma, acquisita la notizia degli ammanchi, hanno avviato l'attività investigativa e sono giunti ad importanti riscontri documentali attraverso l'analisi sui conti correnti in uso all'impiegata. Dall'anno 2013, in qualità di assistente amministrativo ed addetta all'emissione dei mandati di pagamento, aveva emesso ben 89 mandati a favore di persona di sua fiducia, facendola falsamente figurare tra i beneficiari.

Le somme di denaro distratte venivano fatte figurare come rimborsi per il servizio trasporti per i pazienti in dialisi, senza che ne avesse diritto. I Carabinieri di Tivoli hanno inoltre accertato che tutte le indebite operazioni di accredito erano state disposte dal sistema informatico, con autenticazione fatta con identificativo e password riconducibili all'impiegata.

Le indagini hanno poi evidenziato che sul conto cointestato alla donna vi erano ingenti somme in entrata, tutte disposte con bonifici provenienti dalla casse pubbliche dall'Asl.
Il denaro poi veniva prelevato allo sportello bancomat al fine di conservare il saldo del conto corrente molto basso o addirittura negativo, per non destare sospetti. La donna fermata presso la sua abitazione è stata tradotta presso il carcere di Rebibbia.
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