Stacca l'orecchio a tassista, voleva
risarcire con 5mila euro: «Pochi»

Stacca l'orecchio a un tassista, il bodybuilder voleva risarcirlo con 5mila euro. Lui dice no: "Non bastano"
Stacca l'orecchio a un tassista, il bodybuilder voleva risarcirlo con 5mila euro. Lui dice no: "Non bastano"
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Lunedì 11 Dicembre 2017, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 18:59

VMILANO - oleva risarcire con cinquemila euro il tassista a cui staccò il lobo di un orecchio il bodybuilder Antonio Bini, a processo con l'accusa di lesioni aggravate dai futili motivi, ma la cifra è stata considerata troppo bassa dai legali di Pier Federico Bossi, ancora in convalescenza dopo l'aggressione avvenuta per una banale lite di viabilità lo scorso 28 novembre nei pressi della Stazione centrale.

Il giudice Carlo Cotta della undicesima sezione penale ha quindi aggiornato al prossimo 5 febbraio il dibattimento a carico del 29enne, per consentire alle parti di trovare un accordo sul risarcimento del 48enne autista del taxi, che si è costituito parte civile. I legali di Bossi, gli avvocati Sostene Invernizzi e Mauro Mocchi, e la difesa di Bini, gli avvocati Beatrice Saldarini e Patrizia Pancanti, torneranno tra due mesi di fronte al giudice, che potrà quindi valutare eventuali richieste di riti alternativi (patteggiamento, rito abbreviato o sospensione del processo con messa alla prova).

Il 29enne bodybuilder, ora ai domiciliari, anche questo pomeriggio era in aula, mentre il tassista è ancora in convalescenza con una prognosi di 30 giorni: dopo la lite, infatti, era stato trasportato all'ospedale Niguarda, dove gli è stato ricucito il pezzo di orecchio staccato. Ha anche riportato la rottura del naso e la lussazione di una spalla. Nell'udienza di convalida dell'arresto per direttissima il 29enne si era difeso affermando che Bossi lo avrebbe provocato con la frase «picchiami picchiami, tanto io sono del mestiere».

Uscendo dall'aula, Bini aveva anche mostrato ai cronisti il dito ferito che, come aveva detto lui stesso in udienza, gli avrebbe morsicato il tassista durante la colluttazione. Il 29enne poi ai giudici aveva anche raccontato di non ricordare molto dell' episodio, ma aveva escluso di avere morso il lobo dell'orecchio dell'autista.

Secondo la ricostruzione, la discussione tra i due automobilisti era iniziata il 28 novembre alle 7,20 circa nei pressi della stazione Centrale, dove il tassista aveva appena accompagnato un cliente. Si era poi fermato all'angolo tra via Lepetit e via Vitruvio per bere un caffè, ma al momento di riprendere la marcia con la propria Citroen non si era accorto di una Yaris, guidata da Bini, che ha evitato l'impatto sterzando bruscamente.

Come ripreso dalle telecamere della zona, dopo una serie di improperi reciproci, i due si sarebbero fermati poco distante e sarebbero quindi venuti alle mani. Nella colluttazione sono anche caduti per terra. Il bodybuilder è poi risalito in auto nel tentativo di allontanarsi ma, nonostante il dolore per la ferita all'orecchio, il tassista si è posizionato davanti per impedirgli di scappare.

Barcollando è poi caduto lussandosi una spalla e fratturandosi il naso.

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