Fabrizio Corona furioso in aula, urla
in faccia al fidanzato di Nina Moric

Corona furioso in aula, urla in faccia al fidanzato di Nina Moric
Corona furioso in aula, urla in faccia al fidanzato di Nina Moric
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Giovedì 27 Aprile 2017, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 18:11
Si è 'surriscaldatà l'aula del processo milanese a Fabrizio Corona quando è entrato per deporre come testimone Luigi Favoloso, compagno di Nina Moric, ex moglie dell'ex 're dei paparazzi', e accusato dallo stesso Corona di aver messo la bomba carta sotto casa sua lo scorso agosto, episodio da cui poi sono partite le indagini che hanno portato a trovare circa 2,6 milioni di euro in contanti.

Dopo aver lanciato alcune occhiate dure a Favoloso, l'ex 'fotografo dei vip', mentre i giudici rimandavano la testimonianza alla prossima udienza dell'11 maggio (devono decidere con che modalità ascoltarlo, da teste 'puro' o con l'assistenza di un legale e la possibilità di non rispondere), si è messo ad urlare (redarguito subito dal giudice Guido Salvini) rivendicando «il mio diritto e quello di mio figlio» di sentirlo come teste 'puro', come chiede la sua difesa. «È stato aggressivo - ha detto Favoloso uscendo dall'aula ai cronisti - mi ha deluso, pensavo fosse un bravo ragazzo». Nella prossima udienza tra i testi anche Belen Rodriguez. 
 
 


IL TESTE DI SCAMPIA: "DÀ FIDUCIA AI GIOVANI " «Nel mio quartiere, che è vicino a Scampia, tanti dei miei amici sono diventati criminali, ma io voglio dire qua che il signor Fabrizio Corona dà speranza a tante persone, a tanti giovani e ai piccoli imprenditori». Lo ha sostenuto, davanti ai giudici della prima sezione del Tribunale di Milano, uno dei testimoni citati dalla difesa dell'ex 're dei paparazzì e che stanno sfilando nel processo che vede l'ex agente fotografico imputato, assieme alla collaboratrice Francesca Persi, per quei 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un controsoffitto e in parte in Austria.

Il giovane testimone napoletano ha raccontato di aver conosciuto «Fabrizio un anno e mezzo fa, sono diventato suo amico, lo portavo in giro in macchina alle serate che lui faceva e passavo quasi per il suo manager, ma non lo ero». In una giornata, ha raccontato il teste, «riusciva a fare fino a 10 eventi e ad incassare anche 5mila euro a evento, durante un capodanno ha fatto 7-8 discoteche, da giovedì a domenica faceva anche 30-40 mila euro a settimana». La linea delle difesa, infatti, è che quei contanti trovati siano il 'nerò delle sue serate e della sua attività e che si tratti, dunque, al massimo di un problema fiscale.

«Corona - ha proseguito il teste - lo volevano e lo cercavano tutti, perché lui dà speranza anche alle macellerie». A questo punto è intervenuto il presidente del collegio Guido Salvini dicendo con ironia: «Va bene, abbiamo capito che era un'attività sociale». Il pm Alessandra Dolci, poi, ha voluto chiedere al teste se fosse stato pagato da Corona per il suo accompagnamento alle serate: «A volte sì, a volte mi dava 300, 400, 500 euro, non mi faceva mancare nulla, ma io non lo facevo per soldi ma perché gli voglio bene, lui - ha concluso - è uno che snobba anche i malavitosi».
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