Gentamicina ritirata dalle farmacie
di tutta Italia: ecco il motivo

Gentamicina ritirata dalle farmacie di tutta Italia: ecco il motivo
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Giovedì 23 Marzo 2017, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 16:30
ROMA - GENTAMICINA SOLFATO*10F 80MG/2 – AIC 031423066della Società Fisiopharma Srl è stato ritirato su tutte le farmacie del territorio nazionale. A disporre il provvedimeno è stata l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con rifrimento al lotto n. 08507P scad. 31/7/2019.

Il provvedimento, evidenzia il presidente dello 'Sportello dei Diritti' Giovanni D'Agata, si è reso necessario a seguito della segnalazione di decesso inserita nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza e, pertanto, a tutela della salute pubblica e in attesa dei risultati delle analisi dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Aifa ha disposto il divieto d’uso del suddetto lotto.

Il farmaco Gentamicina Solfato è un farmaco di classe H; il principio attivo del Gentamicina Solfato è Gentamicina è utilizzato per il trattamento di infezioni da germi sensibili alla gentamicina:

– Forme pleuro–polmonari: bronchiti, broncopolmoniti, polmonite franca–lobare, pleuriti, empiemi.

– Infezioni urinarie acute e croniche: cistiti, pieliti, cistopieliti, pielonefriti, calcolosi infette (del bacinetto, dell’uretere, della vescica), uretriti, prostatiti, vescicoliti.

– Stati settici: batteriemie, setticemie, setticopiemie, sepsi neonatali.

– Infezioni del sistema nervoso: meningiti, meningoencefaliti, ecc.

– Infezioni chirurgiche: ascessi, flemmoni, osteomieliti, infezioni traumatiche.

– Infezioni otorinolaringoiatriche: otiti medie purulente, sinusiti, mastoiditi, tonsilliti, faringotonsilliti.

– Infezioni ostetrico–ginecologiche: aborto settico, metriti, parametriti, salpingiti, salpingo–ovariti, pelvi–peritoniti, mastiti, ecc.

– Ustioni: infezioni insorte nelle gravi ustioni e nei trapianti cutanei, eventualmente in associazione alla forma topica.

La ditta Fisiopharma dovrà assicurare l’immediata comunicazione del divieto di utilizzo nel più breve tempo possibile e comunque entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento ministeriale.
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