A 16 anni offre sesso sul web: picchiata e stuprata
Un giallo la chiamata di un senatore

A 16 anni offre sesso sul web: picchiata e stuprata Un giallo la chiamata di un senatore
di Adelaide Pierucci
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Lunedì 18 Giugno 2018, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 13:16
Baby squillo per ventiquattro ore, il giorno di San Valentino. Nel periodo in cui Roma è stata travolta dello scandalo delle baby lucciole di viale Parioli, un'altra ragazzina di Roma Nord, famiglia benestante e scuole private alle spalle, per «sentirsi meno sola», come ha raccontato, si è messa in vendita su siti di incontri online. La storia finora era rimasta inedita. Il cliente del mattino, ricevuto nella villa di famiglia, a un passo dalla Cassia, le lascerà solo la sensazione di essere stata usata alla faccia della sua fragilità, evidente. Quelli del pomeriggio, un agente di moda e il suo fantomatico autista, l'hanno stuprata per due ore a turno in un appartamento a via Cavour, infischiandosene delle sue implorazioni. Il primo cliente sarà ora processato per prostituzione minorile, gli altri due per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minorenne. Cat, uno dei tanti nikname usati dall'adolescente, aveva scelto il 14 febbraio di 4 anni fa per buttarsi tra le braccia di uomini mai visti e a pagamento. Con poche parole lasciate su Roma.Bakeka.it. «Diciannove anni. Roma Nord. Ragazza cerca uomo. Ho voglia. Contattatemi». Un annuncio con bugia, pubblicato la vigilia della festa degli innamorati. Nonostante il fisico statuario, di anni ne aveva appena compiuti 16 anni ed è stata sommersa di richieste.

GLI APPUNTAMENTI
Fino appunto all'indomani, al 14 febbraio 2014, quando nella villa di famiglia, approfittando dell'assenza dei genitori, riceve due clienti al mattino (ma consuma intimità solo con uno) mentre nel pomeriggio prende appuntamento con un terzo uomo che, a sorpresa, si presenta con l'autista. I clienti del pomeriggio la fanno salire su una Chrysler, la portano in un appartamento di via Cavour per abusarne. «Li ho conosciuti - racconta poi negli interrogatori protetti davanti al procuratore aggiunto Maria Monteleone - perché mi sentivo molto sola, un po' persa ed ero in crisi esistenziale, e quindi ho voluto cercare compagnia. E però alla fine non ho saputo gestire la situazione». Dal momento in cui è salita sull'auto l'aria da baby squillo e si è sentita spaventata, incapace di reagire. L'uomo con l'autista, un quarantenne agente di spettacolo, le mette in mano pure un bigliettino da visita, («chissà forse credeva che potevo cadere nel desiderio di certe strade», commenterà poi lei). In auto la comincia subito a palpeggiare. «Arrivata nella casa, ho detto pure che ero minorenne, con problemi di instabilità emotiva e sotto psicofarmaci, ma non si sono fermati».

La notte racconta tutto alla madre, una dirigente ministeriale, mentre il padre, un professionista in vista, viene informato dopo le visite al Sant'Andrea e al Bambino Gesù. «Dopo che il papà è andata a prenderla a Campo de fiori a mezzanotte, come d'accordo, mi è apparsa gelida, distaccata», racconta in denuncia la mamma. «L'avevano pure schiaffeggiata». L'adolescente era con loro quando quella sera di San Valentino riceve la chiamata di un altro cliente. Il telefono risulterà intestato a un senatore della Repubblica. Se da via Veneto abbia chiamato lui o qualcuno col suo telefono, però, non si saprà mai. Non è stato indagato visto che l'incontro non c'è stato.
 
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