Presso la stazione, dove si svolgono studi nei campi della glaciologia, della chimica e fisica dell'atmosfera, dell'astrofisica, dell'astronomia e della biomedicina, le condizioni di lavoro sono molto complesse: qui, a 3.300 metri di altitudine, si registrano temperature che possono raggiungere i -80 gradi nel periodo dell'inverno antartico (da maggio a ottobre), e i -45 gradi nel periodo estivo (da novembre a gennaio).
I ricercatori inoltre devono sfidare le forti raffiche di vento, la diminuita disponibilità di ossigeno a causa dell'altitudine e le alterazioni del ciclo circadiano legato all'alternanza giorno-notte: infatti da maggio ad agosto vivono in una notte perenne in cui il Sole non compare mai sopra l'orizzonte, la cosiddetta notte polare, mentre da ottobre a febbraio il Sole è sempre presente.