San Benedetto, 13 telecamere
vigileranno sulla movida del centro

La movida a San Benedetto
La movida a San Benedetto
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Martedì 21 Marzo 2017, 10:17
SAN BENDETTO - Saranno installate entro la fine del mese di giugno le tredici telecamere che daranno il via alla realizzazione dell’impianto di pubblica videosorveglianza che interesserà la Riviera delle Palme. Entra nel vivo, insomma, il progetto di monitoraggio del territorio che come annunciato nei mesi scorsi dal sindaco Pasqualino Piunti, interesserà in questa prima fase i punti nevralgici del centro sambenedettese. Questo primo stralcio del progetto avrà un costo che si aggira intorno ai 70 mila euro. Come detto i dispositivi piazzati nelle varie aree saranno 13. È già stata decisa la suddivisione ed approvato il progetto con la dislocazione delle varie telecamere. Tre dispositivi saranno installati nell’area tra viale Moretti e piazza Matteotti. Di questi uno sarà posizionato a monitoraggio dell’intersezione tra piazza Matteotti e via Risorgimento, il secondo sarà invece a cavallo tra via Moretti e piazza Matteotti e coprirà l’intersezione con via Volturno. Il terzo, infine, sarà posizionato a controllo dell’area che va verso via XX Settembre. Altri tre dispositivi saranno invece installati in una delle aree più calde, soprattutto quando si parla di problematiche legate alla movida, vale a dire in via Mentana. Tre telecamere saranno infatti posizionate nel breve tratto di strada compreso tra gli incroci con via Pizzi a Sud e via La Spezia a Nord. Altre quattro telecamere, invece, saranno piazzate da un altro lato di via Mentana, quello a ridosso di viale secondo Moretti. Gli obiettivi di quei dispositivi terranno infatti d’occhio tutta la zona di area pedonale che si estende ad ovest del tracciato di via Curzi. Si tratta infatti di un’altra area estremamente sensibile in ottica movida. Le ultime tre telecamere saranno invece piazzate nel cuore del centro cittadino, vale a dire all’intersezione tra due importanti zone pedonali: quella tra via Montebello e viale Moretti, nell’area dove si trova la scultura dell’elefantino per intenderci. Le immagini catturate dalle 13 telecamere saranno riversate in un cloud (una grande memoria) accessibile dalle forze dell’ordine. Tutti i filmati andranno infatti a finire in un server. Di fronte ad un reato, o ad una denuncia, carabinieri polizia o polizia locale saranno autorizzati ad accedere a quel servizio per recuperare le immagini catturate dalla videosorveglianza pubblica ai fini dell’indagine. 
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