Montemonaco, pastore nei guai
Per l'accusa ha rubato 130 pecore

Un gregge di pecore
Un gregge di pecore
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Venerdì 8 Dicembre 2017, 05:25
MONTEMONACO - Il sostituto procuratore Cinzia Piccioni, aveva chiesto al gup, Rita De Angelis, che un albanese albanese, E. B., venisse rinviato a giudizio in quanto ritenuto responsabile, sulla base della denuncia presentata dal proprietario di un gregge, del furto di 130 pecore. Ieri mattina si è aperto il processo ed è stato ascoltato il proprietario dell’azienda agricola il quale ha ricostruito la vicenda.E. B., giunto in Italia, era riuscito a trovare lavoro in un’azienda di Montemonaco. Il proprietario gli aveva fatto sottoscrivere un contratto di assunzione in cui si prevedeva che dovesse badare alla custodia del gregge che comprendeva svariate centinaia di pecore. Trascorsi alcuni mesi, però, il datore di lavoro, che di tanto in tanto andava nella zona dove gli animali pascolavano, ebbe il sospetto che il numero delle pecore del gregge si fosse notevolmente assottigliato. Fece un attento controllo, contando gli ovini che in quel momento vi facevano parte, scoprendo che ben 130 pecore mancavano… all’appello. Ne chiese conto allo stesso pastore il quale negò ogni addebito, sostenendo che il proprietario aveva sbagliato a fare i conti. Invece, dalla documentazione sarebbe emerso che in effetti 130 pecore si erano come volatilizzate. Sulla scorta delle denuncia presentata in Procura è scattata l’accusa nei confronti del pastore – operaio per il reato di abuso di relazione di prestazione d’opera con l’aggravante di aver cagionato al proprietario un danno di rilevante entità. Dalle indagini avviate dai carabinieri si ipotizza che l’albanese si sia messo d’accordo con il proprietario di un altro gregge, al quale avrebbe piazzato 130 animali il cui valore commerciale è piuttosto rilevante. E. B. venne licenziato e ad attenderlo c’è ora il processo. Il 13 febbraio, al termine dell’arringa difensiva dell’avvocato Silvia Morganti, il giudice Barbara Bondi Ciutti emetterà la sentenza.
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