Cento giorni all’esame, bomba carta al liceo di Ascoli. Studente resta ferito. La preside Pettinelli: «Episodio aberrante, questa festa sta degenerando»

Cento giorni all’esame, bomba carta al liceo di Ascoli. Studente resta ferito
Cento giorni all’esame, bomba carta al liceo di Ascoli. Studente resta ferito
di Cristiano Pietropaolo
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Martedì 12 Marzo 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 15:16

ASCOLI Anche sotto le Cento Torri, gli studenti delle quinte classi di licei e istituti tecnici hanno celebrato i tradizionali cento giorni all’esame ovvero, il countdown per la maturità 2024, che si svolgerà a giugno. L’esame di Stato è, ovviamente, il momento più importante ma anche più temuto dagli studenti di quinta superiore. Una data viene celebrata con varie iniziative, dove quella più tradizionale è il lancio del sale, un momento sentissimo che viene fatto fuori dagli istituti per esorcizzare l’arrivo di una data così tanto temuta. Davanti alle scuole era rimasto un tappeto di sale non indifferente. La festa è poi proseguita in parte a San Marco.

 
 


Tragedia sfiorata


A volte, però, l’eccesso e la foga portano ad esagerazioni, come il grave episodio avvenuto davanti ai cancelli del liceo scientifico Orsini dove uno studente esagitato ha gettato una bomba carta. L’ordigno ha ferito uno studente di 18 anni a una gamba mentre l’esplosione ha stordito due ragazzi. Sul posto sono arrivati i carabinieri per ricostruire quanto accaduto. Chi ha lanciato la bomba carta rischia la denuncia penale. Molti ragazzi completamente sbronzi. «La giornata è andata in modo diverso rispetto ai nostri due istituti. Al liceo artistico la situazione è stata molto tranquilla, con gesti scaramantici e goliardici che si sono svolti nella tranquillità e nella pacatezza. Il sale è stato lanciato, ma non ci sono stati problemi- spiega la dirigente dei licei Scientifico e Artistico “Orsini-Licini” Cinzia Pettinelli - Allo Scientifico, con un numero maggiore di studenti, dovuto anche al vicino liceo delle scienze umane e dell’istituto Industriale, la situazione è stata differente. C’è stato un gruppo numeroso più aggressivo che ha creato disordini.

Questo non va bene perché é una mancanza di rispetto versi gli altri. Abbiamo chiamato i carabinieri perché non riuscivamo a gestire questa situazione: c’erano talmente tante persone attrezzate di sale e altro materiale, che come scuola, non potevamo fare nulla- spiega - La giornata dei cento giorni sta degenerando, chiediamo l’aiuto delle forze dell’ordine: con questa aberrazione, è importante un loro intervento. Quando si esagera e si va oltre un limite di rispetto, di educazione, noi non lo possiamo accettare- prosegue- Nei giorni precedenti avevo chiesto un comportamento adeguato ai nostri studenti, abbiamo scritto anche una lettera a loro, ma tutto questo non è avvenuto».


La scaramanzia


«I ragazzi per scaramanzia, tirano il sale.Noi conosciamo questa tradizione e per evitare situazioni problematiche, il dirigente scolastico ha allertato le forze dell’ordine per garantire la sicurezza- spiega la vicepreside del liceo “Stabili- Trebbiani” Maria Stella Origlia- Il dirigente scolastico aveva anche inviato delle circolari consigliando agli studenti di non danneggiare le strutture scolastiche. Ci sono stati solo sale e fumogeni da stadio». « I ragazzi hanno rispettato gli accordi che abbiamo fatto negli ultimi anni per la gestione dei cento giorni. C’è stata festa all’esterno dei cancelli, con il lancio del sale e poi ogni rappresentante di classe si è recato nella propria aula lasciando un pò di sale- evidenzia il dirigente del “Fermi- Sacconi-Ceci” Ado Evangelisti - Eravamo preoccupati perché la giornata coincideva con la giornata del concorso per docenti, ma c’è stato ordine. I ragazzi sono stati bravi, c’è stato un clima goliardico ma tutto si è svolto positivamente». Infine la dirigente dell’istituto agrario-alberghiero Ulpiani, Rosanna Moretti sottolinea che « I nostri studenti sono stati molto corretti. Non è stato gettato il sale all’interno della scuola, i nostri ragazzi sono sempre molto educati. Hanno fatto solo qualche foto e lasciato qualche striscione all’esterno».
 

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