Ascoli, omicidio Melania 6 anni dopo
Il fratello: "Per noi il tempo si è fermato"

Melania Rea e Salvatore Parolisi
Melania Rea e Salvatore Parolisi
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Martedì 18 Aprile 2017, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 11:16
ASCOLI - "È come se il tempo si fosse fermato a quel tragico 18 aprile del 2011. Anche quel giorno si respirava l’aria delle festività pasquali quando si persero le tracce di Melania Rea, la giovane casalinga di Somma Vesuviana che sarebbe stata ritrovata priva di vita nel Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella due giorni più tardi uccisa con trentadue coltellate. Di quell’omicidio, il marito Salvatore Parolisi è stato ritenuto l’unico responsabile dalla giustizia italia che lo ha condannato in via definitiva a venti anni di carcere. «Sono passati sei anni, ma è sempre come il primo giorno» dice con un filo di voce Michele Rea, il fratello di Melania che inevitabilmente nella sua mente rivive quei tragici momenti. «Ricordo ancora quando mi arrivò la telefonata che avevano ritrovato il corpo di mia sorella così come il momento del riconoscimento e poi tutto quello che ne è scaturito - ricorda Michele -. Abbiamo scritto pagine e pagine di sentenze e abbiamo ottenuto la soddisfazione di conoscere l’assassino di Melania e abbiamo ottenuto giustizia per lei e per la piccola Vittoria che è quella che ha sofferto di più per quanto accaduto. Oggi, Vittoria è una bambina felice, che si diverte con i suoi amici e con i suoi cugini e che non ha mai dimenticato sua madre. La mamma è sempre la mamma ed il legame rimarrà sempre forte». Vittoria Parolisi, la bambina nata dal matrimonio di Melania e Salvatore, oggi ha sette anni e frequenta la seconda elementare. «E’ una bambina solare e vogliamo che rimanga tale - dice lo zio - a cui vogliamo dare una famiglia normale, sebbene sarà sempre diversa perché la bambina dovrà crescere senza la madre e neppure il padre». Quel padre, Salvatore Parolisi, che ha perso anche la sua ultima battaglia giudiziaria. Pochi giorni fa, infatti, il giudice del tribunale per i minorenni di Napoli ha sentenziato la decadenza della potestà genitoriale per l’ex caporalmaggiore dell’Esercito. 
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