Ascoli, giovane travolta da un'auto
Il neopatentato non era sobrio

Un'ambulanza del 118
Un'ambulanza del 118
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Giovedì 19 Luglio 2018, 05:50
ASCOLI Falciata in piena notte sul lungomare di Pescara mentre sta attraversando sulle strisce pedonali travolta da una auto guidata da una neopatentata che si era messa alla guida sotto l’effetto dell’alcol. Tragedia sfiorata per un’ascolana di 21 anni che la scorsa notte è rimasta coinvolta in un pauroso incidente stradale che si è verificato intorno alle 4 di ieri. La ragazza - Anastasia Cottilli si trovava nei pressi dello stabilimento balneare Jambo, uno dei più noti del capoluogo abruzzese, e stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando è sopraggiunta una Fiat Panda che percorreva la strada in direzione Nord-Sud. La conducente, dell’automobile, anche lei una ragazza di 21 anni, si è accorta troppo tardi della presenza della della giovane sulla carreggiata e non è riuscita a schivare la ventunenne e l’ha falciata. Lo schianto è stato pauroso e Anastasia Cottilli è scaraventata sull’asfalto. Immediatamente è stata soccorsa da alcuni passanti e dalla stessa conducente dell’auto, poi è stato richiesto l’intervento del 118. Il personale medico, giunto a bordo di un’ambulanza, ha provveduto a fornire le prime cure alla ragazza ascolana che è stata trasferita al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara dove è stata sottoposta ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato un trauma cranico, varie fratture ed alcune lesioni sul corpo. La donna non è in pericolo di vita sebbene i medici del nosocomio abruzzese hanno disposto il ricovero nel reparto di neurochirurgia con una prognosi di 35 giorni. Dai primi rilievi svolti dagli agenti della polizia stradale di Pescara è emerso che la ventunenne alla guida della Fiat Panda era alla guida sotto l’effetto di alcol. Sottoposta ad alcotest, è stato rilevato un valore di 0,34 mg/l e quindi al di sopra del limite di 0 imposto ai neopatentati. Pertanto, i poliziotti hanno provveduto a ritirare la patente alla ventunenne e a contestare anche l’infrazione dell’eccesso di velocità.
 
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