Acuaviva, per l'omicidio Di Silvestre
la Procura segue la pista balcanica

Demetrio Di Silvestre
Demetrio Di Silvestre
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Domenica 20 Agosto 2017, 10:42
ACQUAVIVA PICENA - Le indagini per risalire agli autori dell’assassinio di Demetrio Di Silvestre, il cinquantaseienne piastrellista di Tortoreto, ucciso e poi bruciato dai suoi carnefici, su monte Ascensione, seguono una pista balcanica. L’indiscrezione non è confermata dalla Procura ascolana ma secondo l’avvocato dei familiari della vittima è plausibile. «L’indiscrezione – commenta l’avvocato Alessandro De Paulis, legale della famiglia Di Silvestre – secondo cui si sta seguendo la pista straniera non mi coglie di sorpresa. Sin dall’inizio, sulla scorta delle modalità che hanno portato all’assassinio di Demetrio Di Silvestre dissi che eravamo al cospetto di persone abituate a compiere tali azioni criminali che difficilmente potevano essere riconducibili alla delinquenza italiana. Basti ricordare che qualche tempo prima dell’assassinio di Demetrio Di Silvestre in un casolare di Acquaviva Picena, distante meno di un chilometro in linea d’aria dal monte dell’Ascensione, dove vennero rinvenuti i resti carbonizzati della vittima, si registrò un regolamento di conti fra albanesi in cui venne bruciato un loro connazionale». «È dall’inizio del mese di agosto - prosegue De Paulis - che non sono in contatto con gli investigatori, anche perchè non lasciano trapelare notizie sull’andamento delle indagini. Se l’indiscrezione rispondesse a verità la mia tesi iniziale verrebbe confermata». Dopo l’incontro trappola ad Acquaviva Picena per una presunta commessa di lavoro, Demetrio Di Silvestre presumibilmente è stato ucciso ed il suo corpo caricato sulla sua stessa auto e portato alle pendici del monte Ascensione. Arrivati sul posto gli assassini avrebbero impiegato circa sei ore per bruciare il corpo del cinquantaseienne in modo che di lui non rimanesse alcuna traccia. 
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