Senigallia, la figlia salvata da Eleonora
«Sei stata unica, proteggici da lassù»

I funerali di Eleonora
I funerali di Eleonora
di Sabrina Marinelli
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Domenica 16 Dicembre 2018, 05:45
SENIGALLIA La città si è stretta ieri mattina intorno alla famiglia di Eleonora Girolimini, la 39enne vittima della strage di Corinaldo, figlia del noto ristoratore che ha fondato “Da Bano”. Una folla per sostenere il marito Paolo e i quattro figli rimasti senza la loro mamma. In una gelida mattinata, spolverata da timidi fiocchi di neve, il feretro ha attraversato piazza Garibaldi, dall’Auditorium San Rocco dove era stata allestita la camera ardente alla Cattedrale, dove si sono svolti i funerali. Gremita. La figlia di 11 anni, salva grazie al sacrificio di Eleonora che l’ha protetta facendole scudo con il proprio corpo, ha voluto leggere una lettera in chiesa. Sei stata una mamma unica. Riuscivi sempre a seguirci con la scuola e le altre attività: ginnastica, inglese, teatro. Ognuno una diversa perché tu cercavi sempre l’attività che ci rispecchiasse di più. Insieme stavamo intraprendendo l’inizio della scuola media, un periodo nuovo per me. Ti avrei voluta avere vicina per i miei primi colloqui. Sono sicura che avrebbe fatto piacere anche a mio fratello essere seguito nel primo anno di asilo, come alle mie sorelle nei percorsi pomeridiani. Sono sicura che ci proteggerai ancora in tutti i nuovi passi che faremo, così come hai fatto fino all’ultimo. Toccante l’intervento di un’amica. «Bambini non sarete soli, vi daremo una parte di tutte le nostre mamme». Gemma, Dora, Alma e Alessandro sono diventati dopo la tragedia i figli di Senigallia, di una città che si è mobilitata per non farli sentire soli.

 

«Ringrazio tutti con il cuore – le parole del marito Paolo Curi al termine della cerimonia -. Io ce la sto mettendo tutta, Eleonora mi sta dando la forza ma per sostituire una madre come lei ci vorrebbero cinque o sei persone». L’ex parroco di Scapezzano, dove vive la famiglia, ha voluto ricordare la dolcezza di Leo, come la chiamavano gli amici, e i pomeriggi in oratorio. «Era felice con le altre mamme». Il ricordo di don Vittorio Mengucci. Le note dell’Hallelujah di Cohen hanno scandito l’uscita del feretro, accolto in piazza Garibaldi da un applauso. Il momento più toccante. Una figlia ha chiesto perché la foto della mamma fosse sopra la bara e dove la stessero portando. Un’altra ha sussurrato “Non portateci via la mamma”. Babbo Paolo ha trovato ancora una volta parole di conforto. «La mamma non ce la porterà via nessuno, resterà sempre nei nostri cuori». Presente anche il Prefetto.«Sono qui per portare il messaggio di cordoglio del presidente Mattarella – ha detto D’Acunto – il mio personale e di quanti rappresento». Con lui il Questore Capocasa, il comandante provinciale dei carabinieri Carrozza, il sindaco di Corinaldo e di Senigallia. «Non bisogna dimenticare questa tragedia – ha detto Mangialardi - dobbiamo analizzare bene quanto accaduto e trovare soluzioni che non servano solo a Senigallia, per dare un segno all’intera nazione».
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