Elena, sfogo e rabbia: «Io, disabile
non trovo un assistente da assumere»

Elena, sfogo e rabbia: «Io, disabile non trovo un assistente da assumere»
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Giovedì 22 Giugno 2017, 10:15
SENIGALLIA - Appello social di Elena Paolini per cercare un’assistente. In tempi di crisi trovare una persona disposta a lavorare dovrebbe essere non facile ma facilissimo. Invece no. Sembra assurdo ma dopo mesi di annunci ancora Elena, che insieme alla sorella Maria Chiara è tornata a Senigallia dopo una lunga trasferta londinese, non è riuscita a completare lo staff di assistenti di cui necessita.

Si è così affidata a Facebook con un post divertente ed eloquente. «C’è crisi e la disoccupazione dilaga. A Senigallia, ridente paesino sulla costa Adriatica, patria del brodetto e del Summer Jamboree e rinomato per le sue buche stradali, ci sono tante disoccupate. Vero?». Inizia così l’appello che prosegue: «Qualcuno sa dove sono? Dove si nascondono tali pulzelle? Il fatto è che devo ancora finire di creare il mio fantastico team di varie persone per coprire le ore di assistenza di cui ho bisogno in quanto disabile. Ma non trovo abbastanza persone in fretta. A quanto pare, la gente va a lavorare nei bar che li fanno sgobbare dall’ora tot a oltranza, di notte, sei giorni su sette, e non capisce che ci sono orde di disabili già con i contratti in mano che vogliono assumere assistenti. Dicevo che non trovo abbastanza persone o a volte non ne trovo di abbastanza brave». Nell’annuncio ha inserito anche le caratteristiche necessarie per essere assunta. «Mi rivolgo direttamente a te, tu che diventerai mia assistente. Non sono richieste precedenti esperienze simili: candidati se hai le seguenti caratteristiche della brava assistente mandando un curriculum e una presentazione personale incentrata sul tuo carattere e sui tuoi interessi a theshopgirl@hotmail.it».

Occorre come primo requisito saper cucinare. «Se hai 27 anni e si vede che hanno sempre cucinato i tuoi, tra noi non può funzionare. Se la pasta sa di cartone e il pollo sa di “non ho mai soffritto la cipolla in vita mia”. No, ti prego. Essere sveglia. Il lavoro come assistente personale si basa su ben due passaggi molto complessi da comprendere e il cui ordine viene spesso invertito da assistenti alle prime armi: ascoltare l’istruzione, farla. Ma se si capisce questo concetto, tutto andrà liscio. Avere la patente e una discreta forza fisica. Non considerare i disabili come un’altra razza o anche sì, problema tuo ma soprattutto non darlo a vedere e non lasciare che questo tuo credo infici il lavoro. Vivere nel sopracitato ridente paesino o limitrofi. Se siete arrivati vivi a questo punto, complimenti. Ho scritto questo intelligentissimo post perché mi ero stufata di postare annunci tutti uguali. Tale perla dell’Adriatico, sfolgorante esempio di assistente potresti essere tu, oppure tua sorella, tua madre, tua figlia, la tua amica o la tua fidanzata, quindi condividete questo post”.

L’appello è subito diventato virale perché scritto con ironia, la stessa che la sorella Maria Chiara ha messo nei giorni scorsi nel video parodia della canzone di Francesco Gabbani, “Carrozzati’s Karma” per smarcarsi da quel pietismo che spesso il disabile suscita ma non sopporta.
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