Gli sfilano la collanina nel parcheggio
dell’ospedale: si accorge all'obitorio

Gli sfilano la collanina nel parcheggio dell’ospedale: si accorge all'obitorio
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Giovedì 27 Luglio 2017, 06:05
SENIGALLIA - Gli sfilano la catenina nel parcheggio dell’ospedale e si accorge in camera mortuaria, dove era andato a dare l’ultimo saluto ad un amico deceduto. È accaduto ad un anziano residente a Marzocca. Il caso ha voluto che la vedova fosse la 76enne, ugualmente derubata della catenina, ma sotto casa sua in viale delle Resistenza. In entrambe le circostanze i truffatori hanno approfittato di un momento di debolezza e soprattutto di dolore per entrare in azione. «Avevo lasciato la macchina nel parcheggio dell’ospedale – racconta la vittima, un anziano di Marzocca che preferisce mantenere l’anonimato –, ricordo che un ragazzo mi è venuto incontro e mi ha messo le mani sulle spalle. Mi ha chiesto come andava. Non ho notato nulla di strano non so come abbia fatto ma non mi sono accorto quando me l’ha presa. Quando poi ho raggiunto la camera mortuaria – conclude - mi sono accorto che non avevo più la catenina al collo. La denuncia non l’ho fatta perché non ho prove per dimostrare che sia stato lui».

La stessa cosa è accaduta anche alla vedova ma nel suo caso è stata una donna ad avvicinarla mentre si trovava fuori casa con una scusa. Le ha poi fatto le condoglianze e tolto la catenina dal collo. In queste caotiche giornate il pericolo di truffe è aumentato. Proprio ieri a Trecastelli un’anziana ha mandato via un finto incaricato di Equitalia che cercava con insistenza di entrare in casa. Il genero ha voluto lanciare un appello per mettere in guardia altre persone. «A Ripe di Trecastelli presso la casa di mia suocera – ha scritto nel post condiviso nel gruppo “Furti e segnalazioni Senigallia” - verso le 12.20 ha parcheggiato dentro il cortile un’auto, una Fiat panda bianca. E’ scesa una donna non tanto alta e un po’ robusta e un uomo è rimasto al volante, si è avvicinata alla finestra di casa dove era mia suocera. Si è presentata come impiegata Equitalia, che doveva far firmare dei documenti perché altrimenti avrebbe dovuto pagare tante tasse. Dopo vari tentativi per convincerla, mia suocera ha cercato aiuto e se ne sono andati».
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