«Attenti alle donne, sono tutte egoiste»
Il leader degli imprenditori nella bufera

«Attenti alle donne, sono tutte egoiste» Il leader degli imprenditori nella bufera
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Domenica 18 Marzo 2018, 05:55
SENIGALLIA - «Il lardo ai maiali». Ancora insulti alle modelle curvy e una di loro abbandona il casting. Mentre fa molto discutere anche il commento lasciato da Riccardo Montesi, presidente degli imprenditori della Valle del Misa e Nevola, nella bacheca Facebook di Michela Gambelli, presidente del Consiglio delle donne. «Attenzione uomini! Le donne fanno troppo chiasso e pensano solo a se stesse. Sono egoiste per natura». Contattato, l’imprenditore ha confermato, sfidando il pericolo di scivolare nel sessismo. «L’ho scritto perché ho sentore che si mettano sulla difensiva attaccando per non essere attaccate».

La presidente Gambelli ha sorvolato anche se altre donne sono intervenute, replicando. La Gambelli si è invece subito recata presso il negozio Essenza Curvy Fashion, che ha organizzato il casting, per esprimere solidarietà alle giovani modelle insultate, messe in gioco per una sfilata che ha come obiettivo quello di eliminare i pregiudizi verso le donne che vestono dalla 44 in su. A giudicare dalle reazioni però di lavoro da fare ce ne sarà davvero molto. Prima “ridicole” poi “ma come siete messe” e adesso anche “il lardo ai maiali”. Davvero troppo. Critiche pesanti che arrivano oltretutto da altre donne. Che fine ha fatto la solidarietà femminile? «Basta con le etichette e le offese di cui la nostra cultura è stracolma – interviene Michela Gambelli -. Esprimo solidarietà alle ragazze che si sono messe in gioco. Siamo stanche di essere giudicate, criticate, catalogate. Un bellissimo esempio di come la bellezza abbia tante forme di espressione è Ashley Graham. Formosa, ha conquistato le copertine dei giornali più importanti al mondo. Dovrebbero informarsi le persone che scrivono. I leoni da tastiera hanno preso ormai il sopravvento, ci accorgiamo di quanta acredine e livore si nasconda dietro ai post sui social. L’utilizzo banale e sbagliato dei social si traduce nel ricorso ad assegnare giudizi di valore e spargere volgarità assurde».
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