Tira calci e un televisore alla ex fidanzata
A giudizio per stalking e violenza sessuale

Tira calci e un televisore alla ex fidanzata A giudizio per stalking e violenza sessuale
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Mercoledì 22 Novembre 2017, 07:35
SENIGALLIA - Sputi in faccia, calci, minacce e insulti. È un turbinio di violenza quello di cui si sarebbe reso protagonista un 51enne senigalliese che per tre mesi avrebbe reso la vita impossibile alla sua ormai ex fidanzata, un’infermiera di 39 anni. Secondo l’accusa, l’uomo l’avrebbe picchiata più volte, arrivando a stringerle le mani attorno al collo e tirandole addosso una tv per cercare di abusare di lei sessualmente.

Il tutto avrebbe tratto origine dalla folla gelosia provata nei confronti della sua ex, arrivata alla denuncia dopo una disperata fuga dall’appartamento del suo presunto aguzzino. Ieri, il 51enne – difeso dall’avvocato Corrado Canafoglia – è stato rinviato a giudizio per tre capi di imputazione: stalking, lesioni personali e tentata violenza sessuale. Il legale della vittima, Domenico Liso, ha ottenuto un sequestro conservativo del valore di 20 mila euro in attesa che venga celebrato il processo. La prima udienza è stata fissata il 5 dicembre 2018. Sull’imputato pende anche una denuncia per tentata estorsione. Vittima sarebbe stato l’avvocato Liso, avvicinato la scorsa estate dal 51enne sulla spiaggia di Senigallia e minacciato con un ricatto. Ieri, il gup Paola Moscaroli si è espressa solamente sulla vicenda che ha interessato i due ex fidanzati. L’incubo della donna si sarebbe concentrato tra maggio e luglio 2016, mese in cui la vittima ha deciso di troncare definitivamente la relazione con l’uomo, un artigiano senigalliese. Le vessazioni sarebbero esplose a causa di una folla gelosia. Un’ossessione che l’avrebbe spinto a perseguitare in ogni luogo la sua ex, anche durante le uscite con gli amici. In un’occasione, il 9 maggio 2016, insospettito dal trillo dei messaggi arrivati sul cellulare dell’infermiera, il 51enne avrebbe perso la testa, prima lanciando degli oggetti contro la compagna, poi arrivando addirittura a sputarle contro. 

Due mesi dopo, accusandola di avergli rubato dei soldi, l’avrebbe perquisita fino a portarla a un bancomat per costringerla a prelevare la somma richiesta e dargliela come pegno del presunto furto subito. L’episodio più grave preso in considerazione dalla procura sarebbe accaduto il 9 luglio 2016. In questa data si sarebbe verificato l’abuso sessuale, poi non riuscito. Il primo tentativo ci sarebbe stato all’interno dell’auto del 51enne. Il secondo, a casa dove l’imputato avrebbe picchiato la donna con una gruccia non prima di averle tirato addosso un televisore. L’infermiera era riuscita a divincolarsi dall’uomo, scappando dall’appartamento semivestita e chiedendo aiuto in strada. Per la difesa, le contestazioni non hanno fondamento. «Tra i due c’era una relazione burrascosa, ma non c’è prova della tentata violenza – ha detto l’avvocato Canafoglia – né dello stalking».
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